Allason (1961f)

Fonte:
Barbara Allason, Memorie di una antifascista, 1919-1940, Milano, Edizioni Avanti!, 1961.

«A Ceresole Reale c'era anche il direttore dell'Istituto di Roma per gli Studi Germanici: il professor Giuseppe Gabetti, già mio giudice in concorsi e nella prova di libera docenza. A differenza di vari altri suoi colleghi egli fu meco pieno di gentilezze e di bontà. Desideroso di vedermi restituita all'insegnamento mi incoraggiò a pazientare, a lavorare senza perdermi d'animo, e mi disse (cosa che mantenne al di là della promessa) che se mi fossi trasferita a Roma, come ne avevo l'intenzione, il suo istituto e la sua biblioteca mi sarebbero sempre largamente aperti.»

(Barbara AllasonMemorie di una antifascista, p. 226. La prima edizione uscì senza data tra il 1945 e il 1946)

«A Villa Sciarra, sede dell'Istituto italiano per gli studi germanici, mi portavano le mie ricerche di biblioteca, ma anche spesso i concerti e le conferenze di illustri personalità nordiche organizzate dal professor Gabetti, che sempre mi invitò a goderne. Lí, senza che ombra di propaganda politica inquinasse il nostro godimento, si poteva attingere a ciò che la cultura germanica (tedesca, svizzera, scandinava, danese) offrivano di meglio; lí udii parlare [Hans] Carossa, Jörgensen [i.e. Jens Johannes Jørgensen], [Hans] Grimm, [Friedrich] Bischoff, [Erwin Guido] Kolbenheyer...

Anche la Biblioteca Germanica di via Gregoriana — già Biblioteca Hertziana — posta in quel delizioso palazzo Zuccari, caro a D'Annunzio e a Bourget, era larga di conferenze e di concerti. Che la propaganda fosse assolutamente estranea a quest'attività non credo si possa dire; e già il fatto che ne fosse bandito l'ebraico nome della fondatrice ne era una prova. Ad ogni modo e concerti e conferenze erano sempre ispirati a un puro concetto culturale, e di politica non era mai fatta parola.
Al primo piano, continuava a dirigere la sezione dell'Istituto destinata all'arte il professor Bruns [i.e. Leo Bruhns], un baltico di squisita cultura umanistica.»

(ivi, p. 256-257).

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