Del Lungo (1923)

Fonte:
Il primo passo: note autobiografiche, raccolte per cura di Ferdinando Martini e Guido Biagi, Firenze, Sansoni, [1923].

«Nell'anno che ero venuto a passare in Firenze per prepararmi all'esame universitario di «baccelliere», la mia compagnia, di giovinetto con maggiori, era stata con Carlo Milanesi che mi ospitava, e con Cesare Guasti, mio alla lontana parente; dai quali appresi l'amore, non pedantesco ma di sentimento, alle ricerche dell'antico, e a frequentare le biblioteche e gli archivi trascrivendo, soltanto per mio diletto ed era immenso, della buona e possente lingua parlata dai Fiorentini de' tre grandi secoli da Dante a Michelangiolo, la quale da quelle vecchie carte originali che io veniva timidamente decifrando, mi s'infondeva con tanta immediatezza nell'anima, quanto non aveva fatto quella de' libri: questi, del resto, avevo letto più latini che italiani; e di moderno, poco e male.»

(Isidoro Del Lungo, A Giuseppe Chiarini, in: Il primo passo, p. 143-149: 144. Il testo, datato «Firenze, 10 maggio 1901», fu aggiunto nell'edizione del 1923).

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