Cecchi, Emilio

Nome
Emilio Cecchi
Data di nascita
14/07/1884
Data di morte
06/09/1966
Emilio Cecchizoom
Emilio Cecchi

Nacque a Firenze il 14 luglio 1884. Nonostante il diverso desiderio manifestato dal figlio e le sue già chiare inclinazioni, nell'autunno del 1897 il padre lo iscrisse all'Istituto tecnico, ma nel 1901 Cecchi abbandonò la scuola, e iniziarono le prime letture «un po' organiche» di «letteratura e d'arte», insieme alla frequentazione delle biblioteche: la Biblioteca Nazionale, il Gabinetto Vieusseux, la Biblioteca Filosofica. Il 1° dicembre iniziò il corso di allievo ufficiale, dalla primavera dell'anno successivo nella caserma di Costa San Giorgio, dove poté dedicarsi a studi e letture, imparando da solo l'inglese.
Nel 1903 ebbe l'incontro determinante con Giovanni Papini e Giuseppe Prezzolini, che pubblicarono i suoi primi scritti su «Il Leonardo» e poi su «La Voce»; il primo gli aprì le porte di altre due importanti riviste fiorentine, «Hermes» e «Il Regno», dove entrò in contatto con giovani artisti e letterati. Nel 1906 sostenne da privatista gli esami per la licenza liceale, per iscriversi all'Istituto di Studi Superiori, dove ebbe come insegnanti Ermenegildo Pistelli e Girolamo Vitelli. Il suo esordio da prosatore fu un ampio studio su Kipling (le opere in lingua originale e in francese furono prese in prestito al Vieusseux), pubblicato nei «Quaderni della voce» nel 1910; alla fine di questo anno si trasferì definitivamente a Roma, grazie ad una collaborazione fissa con il quotidiano «La Tribuna», diretto da Olindo Malagodi. Ai numerosi incontri romani e all'intenso colloquio epistolare con Giovanni Boine corrispose un inevitabile allontanamento dal gruppo vociano, ma i rapporti con Firenze rimasero stretti, con soggiorni frequenti e alcune amicizie importanti: Giuseppe De Robertis, Roberto Longhi, oltre a Adolfo e Angiolo Orvieto, in contatto con l'editore Treves, che pubblicherà nel 1915 il primo ed unico volume della Storia della letteratura inglese nel secolo XIX. Il 10 maggio fu richiamato al comando di una caserma di Alessandria, dove si trasferirà con la moglie (la pittrice Leonetta Pieraccini) e le figlie, per essere poi trasferito d'ufficio a Firenze, alla Direzione di Commissariato dell'VIII corpo d'armata, stabilendosi definitivamente con la famiglia nel 1916 in via Jacopo Nardi 15, ma con vari spostamenti nelle zone di guerra; finché alla fine del 1918 non ottenne il trasferimento a Londra quale rappresentante dell'Italian Foreign Action Bureau. Lasciò l'Inghilterra solo nell'aprile 1919, per rientrare definitivamente a Roma con la famiglia l'anno successivo. La sua firma sulla «Tribuna» diventò un appuntamento regolare con la rubrica Libri nuovi e usati, firmata con lo pseudonimo «Il Tarlo», mentre continuano le traduzioni e lo studio dei saggisti inglesi, oltre all'impegno per la rivista «La Ronda» (aprile 1919-novembre 1922). Tra il 1925 e il 1929 svolse le sue imprese più impegnative nel campo della storia dell'arte: a fianco di Longhi diresse le riviste «Vita artistica» e «Pinacotheca», iniziando a collaborare nel 1927 al «Corriere della sera», che rimarrà il suo giornale per tutta la vita. Seguirono anni di intenso lavoro, con frequenti soggiorni all'estero (anche negli Stati uniti), e la pubblicazione, tra gli altri, di Scrittori inglesi e americani (1935), America amara, oltre a una nuova edizione di Pesci rossi nel 1940, anno in cui fu nominato Accademico d'Italia. I rapporti con Firenze, «il grande, supremo amore e paragone materiale» della sua vita, culminarono con il conferimento della laurea ad honorem in lettere da parte dell'Università, il 25 gennaio 1958. Gli ultimi anni della sua vita furono funestati da gravi problemi di salute, fino alla morte, avvenuta il 5 settembre 1966.
Data alla primavera l'ultima annotazione sui Taccuini, composti da quattromila pagine, che sono stati parzialmente pubblicati postumi da Mondadori nel 1976, a cura di Niccolò Gallo e Pietro Citati.
L'archivio di Emilio Cecchi (corrispondenza, manoscritti e l'intero corpus dei Taccuini) e la sua biblioteca sono conservati presso il Gabinetto Vieusseux. Archivio contemporaneo “A. Bonsanti”.

Laura Desideri

Felice Del Beccaro, Cecchi, Emilio, in: Dizionario biografico degli italiani, vol. 23, 1979.

Cronologia, in Emilio Cecchi, Saggi e viaggi, a cura di Margherita Ghilardi, Milano, Mondadori, 1997.

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