Schiaparelli (1954)

Fonte:
Elsa Schiaparelli, Shocking life: autobiografia di un genio della moda, prefazione di Natalia Aspesi, tradotto da Rossana Stanga, Padova, Alet, 2008.

«C'era una terrazza circondata da begonie di un rosa vivace dove mettevano la culla di Schiap, che rimaneva per ore sotto un albero del pepe. Lei se ne ricorda perfettamente, anche se aveva solo un anno. La terrazza si trovava di fronte alle finestre della biblioteca dell'Accademia dei Lincei, e per qualche strana ragione quella biblioteca resta per lei un ricordo legato all'infanzia più che all'adolescenza. Senza dubbio, con le alte colonne e il gigantesco mappamondo la biblioteca sembrava enorme.
Anche quando ero così piccola, quel luogo tanto diverso da tutto ciò che conoscevo mi avvolgeva con una deliziosa sensazione di pace e di distacco. Quando fui più grande, ebbi il permesso di guardare quei libri meravigliosamente illuminati in cui, sotto cieli blu e rosso sangue, erano dipinte figure di personaggi fiabeschi. In seguito, la biblioteca privata di mio padre [Celestino] divenne per me rifugio e fonte di gioia. Nelle pagine di libri rari e preziosi trovai un mondo fantastico di antiche religioni e scoprii il culto delle arti. Alla morte di mio padre, mia madre donò i libri alla Biblioteca nazionale. Ne fui tremendamente dispiaciuta. Li avrei voluti io.»

(Elsa Schiaparelli, Shocking life: autobiografia di un genio della moda, p. 19. L'opera, col titolo Shocking life, fu pubblicata per la prima volta a Londra nel 1954).

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