Croce (1896)

Fonte:
Benedetto Croce, Prefazione, in Laura Cosentini, Una dama napoletana del XVI secolo: Isabella Villamarina principessa di Salerno, Trani, Vecchi, 1896.

«Più volte, gentile signora, in questi ultimi anni, ci siamo ritrovati nelle sale dei manoscritti e dei libri rari della nostra Biblioteca Nazionale [di Napoli], dove la sua apparizione metteva una nota affatto insolita. E La ho veduta frugare, con paziente desiderio, ogni stampa, ogni manoscritto, nei quali poteva sperare d’incontrare il nome d’Isabella Villamarino, principessa di Salerno.
E io ben intendevo e risentivo il sentimento che La portava alle sue ricerche. Era la nostalgia del passato: quella nostalgia che si fa viva tra i rumori della vita quotidiana, spesso prosaica, fastidiosa e pettegola. Nel passato, le cose appaiono purificate e idealizzate. [...]
Ora il frutto delle Sue ricerche è raccolto in questo libriccino: pel quale formo augurî di buona fortuna, sicuro che procurerà un’ora di diletto a chi lo leggerà, come parecchie ha dovuto procurarne a Lei, che l’ha scritto.»

(Benedetto Croce, Prefazione, in Laura Cosentini, Una dama napoletana del XVI secolo: Isabella Villamarina principessa di Salerno; lo scritto è stato poi ripubblicato nel 1919, e poi in seconda edizione nel 1921, in: Curiosità storiche, Napoli, Ricciardi)

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