Contini (1988a)

Fonte:
Gianfranco Contini, Amicizie, a cura di Vanni Scheiwiller, Milano, Libri Scheiwiller, 1991.

«Angelini fu, del canone degli scrittori contemporanei, il primo che frequentai; quello verso il quale nutrii perciò la maggior soggezione. [...] Nella sua antica città aveva una camera particolarmente arcaica, mi pare, in Seminario, che non saprei ricostruire se non come sede di amabili prestiti di libri. [...] Connetto con Angelini le prime letture dell'Esame di coscienza e anche, con entusiasmo, di Victor-Marie, comte Hugo, nel fascicolo dei Cahiers de la Quinzaine. Fossero prestiti suoi o dell'Universitaria [di Pavia], per quanto questa incertezza mi sia crudele, se ne ricava un indizio sicuro delle nostre conversazioni.
La quale Universitaria si raccomanda per copia di legno di noce. E sento il legno a sfondo di qualche battuta che ci scambiammo durante un incontro casuale, a bassa voce, sulla mia ultima passione, Tommaseo.»

(Gianfranco Contini, in: Per Cesare Angelini: studi e testimonianze, a cura di Angelo Stella, Firenze, Le Monnier, 1988, p. 117-119; poi in Amicizie, p. 133-137: 133-134).

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