Croce-Pancrazi (1942)

Fonte:
Benedetto Croce - Pietro Pancrazi, Caro senatore: epistolario (1913-1952), Firenze, Passigli, 1989.

«Mio caro Pancrazi,
[...] negli ultimi giorni ho preso a rivedere le cose di Neera per disegnare l'indice della raccolta. [...] Inoltre mi è indispensabile la II ediz. del Castigo, che ha una lunga introd. autobiografica dedicata a Capuana. Lessi questo volume stampato a Torino dal Roux nel '91, ma non l'ho mai posseduto. Bisognerà procurarmelo, essendo indispensabile. Non posso rivolgermi a Casati, che si è trasferito a Roma.»
(Benedetto Croce, lettera a Pietro Pancrazi, [Napoli] 26 gennaio 1942, in Caro senatore, p. 99-100. Croce preparava l'edizione delle opere scelte della scrittrice: Neera, a cura di B. Croce, Milano, Garzanti, 1942).

«Qui da Vieusseux ho trovato Castigo 1891 e glie lo mando perché Lei possa continuare il suo esame. Contemporaneamente ho scritto a Garzanti a Milano che si procuri una copia del libro e glie la faccia avere. Giudicherà Lei se convenga mandare in tipografia la copia (del resto già maltrattata) di Vieusseux, o l'altra copia.»
(Pancrazi, lettera a Croce, Firenze 31 gennaio 1942, ivi, p. 101).

«Ho ricevuto il vol. di Neera e lo terrò da parte fin quando mi giungerà l'altro da Garzanti.»
(Croce, lettera a Pancrazi, [Napoli] 2 febbraio 1942, ivi, p. 103).

«Ho mandato subito al Garzanti la lettera diretta a lui, facendogli anch'io premura perché trovi i libri di Neera da Lei desiderati, e perché le faccia aver subito la prova di pagina. Intanto io le ho fatto mandare dal Vieusseux tutti (fuorché uno) i libri di Neera da Lei richiesti. Le serviranno intanto per la lettura, e manderemo poi in tipografia gli esemplari che il Garzanti troverà.»
(Pancrazi, lettera a Croce, Firenze 4 gennaio [ma febbraio?] 1942, ivi, p. 102).

«Da Firenze le feci spedire quel che trovai di Neera da Vieusseux. Ma probabilmente feci male: lei quei volumi già li aveva, e l'altra copia che voleva era per mandarla in tipografia? Ormai è fatta: scusi la noia del pacco e l'eccesso di zelo. Del resto non ho informato Garzanti della mia spedizione: quindi lui farà ugualmente il dover suo.»
(Pancrazi, lettera a Croce, Camucia (Cortona) 8 febbraio 1942, ivi, p. 103).

«Lasciando gli scherzi, io ho avuto da Firenze il volume del Gabinetto Vieusseux che contiene il Castigo di Neera. Non è il caso di mandarmi altro perché Garzanti mi ha scritto e promette di mandarmi lui il materiale per la tipografia.»
(Croce, lettera a Pancrazi, Napoli 10 febbraio 1942, ivi, p. 106).

«La posta va così maledettamente male, che si finisce per avere dei rapporti postumi (fortunatamente non postumi alle persone, ma alle cose che vogliamo dire). Pazienza. E scusi se Le è arrivato da Firenze un gran pacco di libri di cui avrebbe fatto volentieri a meno.»
(Pancrazi, cartolina a Croce, Camucia (Cortona) 15 febbraio 1942, ivi, p. 107).

«Garzanti mi scrive che i cinque romanzi occupano solo 613 pagine e che è necessario altro materiale. [...] potrei aggiungere qualche altro breve romanzo (ma preferirei di no), o qualche novella secondo il desiderio espresso dalla famiglia. Ma delle raccolte di novelle io posseggo solo le raccolte La freccia del parto e la Sottana del diavolo. Sto facendo cercare dal [Luigi] Russo un volume di Novelle, che sarebbe stato pubblicato dal Salani. Ma mi mancano Novelle gaie (Milano, Brigola, '79) e Iride (Milano, Ottino, 1881), e Voci della notte (Napoli, 1893).»
(Croce, lettera a Pancrazi, [Napoli] 18 aprile 1942, ivi, p. 116).

«Ora trovo qui la sua cartolina, con la richiesta dei tre volumi di novelle che le mancano.
Scrivo a Milano che se li procurino (magari presso la famiglia Radius) e glie li mandino. So che Russo le ha già mandato il volume Salani. Così Lei potrà scegliere il gruppo di novelle necessario a completare il volume.»
(Pancrazi, lettera a Croce, Camucia (Cortona) 26 aprile 1942, ivi, p. 117).

«Spero che i volumi delle novelle di Neera, se non le sono già giunti, le giungeranno presto. A Milano, detti incarico di cercarli, magari presso la famiglia.»
(Pancrazi, lettera a Croce, Camucia (Cortona) 4 maggio 1942, ivi, p. 118).

«Il segretario di Garzanti, dottor Ravajoli, mi scrive: «I volumi di Neera richiesti dal senatore Croce sono introvabili nelle librerie: la famiglia possiede soltanto una copia di Novelle gaie. Non rimane che chiederli in prestito alla Braidense, per quanto riterrei preferibile che il senatore Croce se li procurasse alla biblioteca di Napoli (?).
Gli eredi mi hanno consegnato un preciso elenco di volumi di novelle di Neera che qui le unisco in copia e che, se Lei crede, potrà essere trasmesso al senatore Croce».
Le trasmetto questo elenco, e l'avverto che da Vieusseux si trovano: La freccia del parto ed altre novelle, Fotografie matrimoniali, Iride, Conchiglie, La sottana del diavolo. Devo farglieli mandare?
Mi avverta e le saranno subito spediti. Oppure, se Lei ha il modo di procurarsi i volumi a Napoli, mi dica quali novelle sceglie, e io procurerò il testo per la tipografia.»
(Pancrazi, lettera a Croce, Camucia (Cortona) 15 maggio 1942, ivi, p. 120).

«Tra quello che possedevo io e i due mandatimi da voi ho letto cinque volumi di novelle di Neera, e ne ho tratto conferma che la mia vecchia impressione che da essi non c'è da fare raccolta, era giusta.
A ogni modo, sia per mettere anche qualche breve novella dopo i cinque romanzi, e per soddisfare il desiderio della famiglia, ho scelto quattro novelle, che stanno bene nel nostro volume:
Da Iride 1) Paolina
             2) Il saluto di Carolina.
Da Fiori 3) Quel che dicono gli occhi.
             4) Una cicala.
Vi mando i volumi perché li passiate al Garzanti. Iride è un esemplare dalla stessa autrice preparato per la ristampa, e vi sono correzioni sue. Dalle Novelle gaie, che pure vi rimando, non c'è da prendere nulla.»
(Croce, lettera a Pancrazi, Napoli 25 maggio 1942, ivi, p. 120-121).

«Ho avuto i volumi con l'indicazione delle quattro novelle da stampare; e li ho mandati subito a Milano perché li passino in tipografia.»
(Pancrazi, cartolina a Croce, Camucia (Cortona) 29 maggio 1942, ivi, p. 121).

«Quanto a scegliere dal volume Voci della notte, naturalmente questa è cosa che riguarda esclusivamente Lei. In ogni modo, poiché il volume si trova da Vieusseux, perché Lei non abbia a darsi cura di cercarlo altrove, scrivo che glie lo mandino.»
(Pancrazi, lettera a Croce, Camucia (Cortona) 15 giugno 1942, ivi, p. 122).

«Ha ricevuto dal Vieusseux il volume di novelle?»
(Pancrazi, cartolina a Croce, Ronchi 21 giugno 1942, ivi, p. 124).

«Sollecito da Firenze (Vieusseux) l'invio di Voci della notte
(Pancrazi, cartolina a Croce, Ronchi 24 giugno 1942, ivi, p. 125).

«Purtroppo fino ad oggi non ho ricevuto dal Vieusseux il volume delle Novelle».
(Croce, lettera a Pancrazi, [Napoli] 25 giugno 1942, ivi, p. 125).

«Torno a sollecitare Vieusseux perché le mandino il volume Voci della notte di Neera.
Questo ritardo mi fa temere che Vieusseux non possegga più quel volume. In questo caso, bisognerebbe che Lei lo chiedesse alla famiglia. Vuol provare?
[...]
[P.S.] Faccio cercare il voi. di Neera alla Nazionale di Firenze, avvertendo che se c'è, glie lo mandino subito. Perciò è forse bene che Lei aspetti a chiederlo alla famiglia.»
(Pancrazi, cartolina a Croce, Ronchi 27 giugno 1942, ivi, p. 125).

«Ho avuto da Firenze, dal [Vittore] Branca, il volumino delle Novelle di Neera, ma non ho trovato in esso niente da prenderne per la nostra raccolta.
Le rimando a Camucia otto volumi da Lei fattimi avere dal gabinetto Vieusseux. Uno, della Bibl. di Milano, l'ho rimandato direttamente al Garzanti.»
(Croce, lettera a Pancrazi, [Napoli] 3 luglio 1942, ivi, p. 126, 128).

«Se ancora è in tempo, la prego spedirmi qui i volumi Neera di Vieusseux; se no provvederà la posta di Camucia a respingermeli e io di qui li rimetterò a Firenze.»
(Pancrazi, cartolina a Croce, Ronchi 6 luglio 1942, ivi, p. 128).

«Rimando a Lei il volumino di novelle che il Branca mi mandò in suo nome da Firenze. Prima di restituirlo, lo scorra.»
(Croce, lettera a Pancrazi, [Napoli] 14 luglio 1942, ivi, p. 130).

«Ho ricevuto (e anche scorso) il volumetto di Neera; ma senza trovarci niente di veramente notevole. Il pacco dei libri Vieusseux me lo spedì a Camucia, è vero? Qui non è arrivato.»
(Pancrazi, cartolina a Croce, Ronchi 21 luglio 1942, ivi, p. 131).

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