Barba (2007)

Fonte:
La sopravvivenza del teatro: colloqui con Eugenio Barba: seminario di riflessione, Università Roma Tre, Biblioteca di area delle arti, Sezione Spettacolo "Lino Micciché", 4 giugno 2007, Roma, Università degli studi Roma Tre, 2008.

«Devo confessare che sono figlio di una biblioteca, quella di Oslo, dove ero nel '54. Ogni sera, verso le cinque, entravo e mi sedevo a leggere. Allora ero un migrante, lavoravo in un'officina, e per me la biblioteca era un momento straordinario di sopravvivenza. [...] Attorno a me c'era silenzio, un silenzio impressionante, specie per me che le altre ore le avevo trascorse in officina tra il fragore dei metalli, C'erano ragazzi e ragazze, giovani assorti in questi libri enormi che erano vicini, ma era come se ognuno vivesse in un suo proprio mondo. Per me i libri sono stati fondamentali, tant'è vero che quando sono diventato direttore, quasi proprietario di uno spazio teatrale ad Holstebro, la prima sala era una sala prove per la costruizione di spettacoli, ma la seconda era la biblioteca. È stato uno dei motivi di orgoglio, a Holstebro, in questa cittadina di diciottomila abitanti perduta nello Jutland settentrionale, dare lezioni teatrali e intanto riunire più di cento testate di riviste teatrali da tutto il mondo nella biblioteca che nasceva. Chi di voi visita l'Odin sa che la biblioteca è il cuore stesso del nostro Centro. Lì mangiamo, lì facciamo le riunioni, lì circolano costantemente persone. All'Odin, in biblioteca c'è sempre qualcuno.»

(Eugenio Barba, seminario tenuto il 4 giugno 2007 alla Biblioteca di area delle arti, Sezione Spettacolo "Lino Micciché", dell'Università degli studi Roma Tre, p. 13-14).

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