Ungaretti (1912-1913)

Fonte:
Giuseppe Ungaretti, Lettere a Enrico Pea, a cura di Jole Soldateschi, con una nota introduttiva di Giorgio Luti, Milano, Libri Scheiwiller, 1983.

«Ieri giornata con [Salvatore] Piroddi. [...] Lo conoscono tutti a Parigi, e tutti gli vogliono bene. Peguy [Charles Péguy] ci fraternizza, [Julien] Benda ci polemizza, [Jean] Variot ci scopre sé stesso, ed io, che sono una celebrità in fasce, gli dò retta a causa della sua contentezza. [...] In grazia sua potrò frugare negli archivi della Nazionale, ciò che insomma val la pena di guardargli a volte il muso gioviale.»

(Giuseppe Ungaretti, lettera a Enrico Pea, [Parigi dicembre 1912], in Lettere a Enrico Pea, p. 39).

«Io voglio aggiungere questo alla mia lettera: che tu, per ora, sei l'artista (e ormai leggo anche i latini e in estate con Condachi spero d'imparare a leggere i greci) sei l'artista piti compiuto, più intensamente artista ch'io conosca. [...]
E ora andiamo in biblioteca a decifrare [Jean de] Joinville.»

(Giuseppe Ungaretti, cartolina a Enrico Pea, Parigi 26 febbraio 1913, in Lettere a Enrico Pea, p. 49. Probabilmente anche in questo caso il poeta si riferisce alla Bibliothèque nationale, che conserva importanti manoscritti di Joinville).

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