Labriola (1888-1899)

Fonte:
Antonio Labriola, Lettere a Benedetto Croce, 1885-1904, Napoli, Istituto italiano per gli studi storici, 1975.

«Desidero inoltre che mi diciate quali delle opere di Giordano Bruno si trovano nelle edizioni originali nelle varie biblioteche di Napoli. [...]
Sapreste voi dirmi se la ristampa del Daelli abbracci tutte le opere italiane della edizione Wagner: ed a Napoli, dove c'è più libri vecchi che in qualunque altra città d'Italia, sareste buono di ripescarmi tutti i volumetti della ristampa Daelli?»
(Antonio Labriola, lettera a Benedetto Croce, Roma 21 febbraio [1888], p. 29).

«Non sareste buono di ripescare in Napoli (e anche fra i libri di D. Bertrando [Spaventa]) la vita di Bruno del Bartholmèss e l'edizione del Wagner? Questi due libri si trovano qui nelle biblioteche, ma io ho bisogno di averli di mio.»
(Antonio Labriola, lettera a Benedetto Croce, Roma 28 febbraio [1888], p. 30).

«Inoltre fatemi il favore di prestarmi di nuovo il Bernheim. Ne ho bisogno e qui non si trova in nessuna biblioteca.»
(Antonio Labriola, lettera a Benedetto Croce, [Roma] 17 marzo 1895, p. 64. La richiesta si riferisce a Ernst Bernheim, Lehrbuch der historischen Methode: mit Nachweis der wicktigsten Quellen und Hülfsmittel zum Studium der Geschichte, 2. völlig durchgearbeitete und vermehrte Auflage, Leipzig, Duncker & Humblot, 1894).

«Quel signorino [Arturo Labriola] ha fatto chiedere alle Biblioteche di qui, proprio ora, quei libri della scuola austriaca, scrivendo ad un amico che in Napoli sono irreperibili.»
(Antonio Labriola, lettera a Benedetto Croce, [Roma] 16 febbraio 1896, p. 98).

«Procurami, se è possibile, un Dante edizione Lubin Padova (anno?) fra il 76 e l'80 – che qui non si trova in nessuna Biblioteca.»
(Antonio Labriola, lettera a Benedetto Croce, Roma [8 dicembre 1896], p. 173. La richiesta si riferisce a: Commedia di Dante Allighieri, preceduta dalla vita e da studi preparatori illustrativi, esposta e commentata da Antonio Lubin, Padova, Penada, 1881).

«Come puoi immaginare – e non occorre te lo ripeta – la mia gratitudine verso di te è infinita. Io cerco invano il Dante di Lubin. Pare incredibile. A cosa ci sono a fare le Biblioteche?»
(Antonio Labriola, lettera a Benedetto Croce, [Roma] 24 dicembre [1896], p. 186).

«Fammi un favore. Il libro anonimo Charlotte Korday, Ein Versuch, scritto il 1793, pubblicato il 1794 (Altona? – non porta veramente indicazione di luogo) è irreperibile. È generalmente citato come opera di un Klause (che non è mai esistito – pare) perché reca questa firma (pseudonimo?) nella prefazione del 26 ottobre 1793 – Verifica scrupolosamente alla Nazionale, dove tanti anni fa io vidi ammucchiati mille e mille volumi appartenuti alla Regina Carolina.»
(Antonio Labriola, lettera a Benedetto Croce, [Roma] 23 [febbraio 1897], p. 198).

«Dunque deciditi a destarti dal tuo letargo, e rispondi coraggiosamente alla voce del dovere sociale – che è il divenire. Ma io dubito forte che tu vorrai rispondere nemmeno alla voce mia... giacché in tre mesi non ti sei risoluto a vedere se alla Nazionale c'è quel tale anonimo su Carlotta Corday. O che ti cominciasse a venire in uggia la ricerca dei libri? Io considererei quel giorno come un bellissimo avvenimento — ma prima che tu entri in questa nuova epoca storica fa quest'ultima ricerca per me, e dopo ti permetto di essere antibibliomane come sei già antiletterato.»
(Antonio Labriola, lettera a Benedetto Croce, Roma 12 aprile 1897, p. 205).

«Il libro s'intitola, Carlotte Korday [!], Ein Versuch, Altona 1794 – La prefazione reca la data del 26 ottobre 1793, con l'aggiunta «Klause». Di qui è nata l'opinione che ci fosse uno scrittore Klause. Questa è la primissima biografia della Cordai [!].»
(Antonio Labriola, lettera a Benedetto Croce, [Roma 18 aprile 1897], p. 211).

«Mandami, se l'hai, quel fascicolo della «Revue de Metaphysique». Qui non giunge a nessuna biblioteca.»
(Antonio Labriola, lettera a Benedetto Croce, Roma 2 aprile 1899, p. 328. La richiesta si riferisce al fascicolo della «Revue de métaphysique et de morale», 7, n. 2 (mars 1899), che conteneva l'articolo di Georges Sorel, Y a-t-il de l'utopie dans le marxisme?).

Relazioni