Dal progetto di restauro alla ricostruzione 2

Il primo concorso per la ricostruenda chiesa di San Giorgio vide vincitrice la soluzione progettuale presentata dagli architetti Calandra – Autore una chiesa di carattere monumentale classico […] con un sagrato anteriore destinato alla glorificazione dei Caduti. 

Il progetto però non incontrò il favore della committenza e un nuovo concorso veniva indetto nel gennaio 1927. Ne usciva vincitore il progetto dell’ing. Autore e, secondo classificato, quello dell’arch. Pompilio Seno al quale, come previsto nel bando, veniva corrisposto un compenso di £. 5.000.
Un’inedita relazione recante la data del 31 marzo 1928 così descrive la nuova costruzione […] il portale d’ingresso è sormontato dalla statua di san Giorgio che sintetizza in sé la sublimità della fede e la virtù militare e […] sul prospetto un gruppo raffigurante la Pietà che sorregge consola e addita lo scopo dell’edificio di consolare l’acerbo dolore della morte con la Fede e con la esaltazione del Sacrificio.
Essa si mostranon solo fedele riflesso dei disegni di progetto ma sembrerebbe, curiosamente, trovare riscontro anche in un’emblematica immagine fotografica, conservata presso l’archivio storico della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio, che presenta il prospetto della chiesa durante la fase costruttiva con la collocazione del gruppo scultoreo del San Giorgio entro il timpano triangolare, il quale è a sua volta sormontato da un elemento scultoreo in funzione di base del gruppo raffigurante la Pietà cui fa riferimento la relazione.

L’insufficienza di fondi disponibili per dare seguito al progetto spingeva il Comitato esecutivo pro erigendo tempio a rivolgere un accorato appello all’on. Benito Mussolini onde venissero concessi alla nuova costruzione, anche in virtù della sua valenza simbolica, gli stessi sussidi già accordati alle Cattedrali di Reggio e Messina.
Solo il 26 maggio 1935 tra “luci” ed “ombre”si giungeva alla sospirata inaugurazione alla presenza di Sua A. R. il Principe di Piemonte.
Qualche mese prima in una lettera aperta indirizzata alla Gazzetta delle Calabria e pubblicata il 23 novembre 1934, il direttore dei lavori, l’ing. Mario Mazzucato, lamentava molto amareggiato le sterili polemiche ed incomprensioni che negli ultimi tempi avevano avvelenato il clima cittadino mettendo in dubbio la validità delle scelte estetiche e decorative adottate, finanche quella della creazione dell’adiacente chiostro definito da critici malevoli un lembo di cimitero laddove quei cipressi, in mancanza di un adeguato Parco delle Rimembranze saranno dedicati alla Memoria dei Calabresi caduti per la Patria e decorati di Medaglia d’oro.