Storia del monumento

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Se l’iniziativa dell’erezione di un monumento ossario ai Caduti fu avviata da un Comitato di cittadini, tuttavia si deve all’intervento del Comune la sua effettiva realizzazione, come si evince da un verbale di deliberazione Commissariale conservato nell’Archivio Comunale (?) dell’anno 1920 in cui è chiaro l’interessamento e il contributo dell’Amministrazione di Trani. Così è scritto (Curci, p. 62):

1)      è concesso al Comitato per l’erigendo Monumento Sepolcro che raccolga le Salme dei Gloriosi Tranesi caduti nella recente guerra un concorso di spese da parte del Comune di lire diecimila, subordinatamente alla effettiva esecuzione del Sepolcro stesso, da prelevarsi nell’apposito Articolo del bilancio 1920.

2)      è pure in via di massima concesso gratuitamente nel Cimitero Comunale il suolo necessario  per l’erezione di detto Monumento, salvo precisarne il sito e l’estensione in base alle proposte concrete che potranno farsi dal progettista dell’Opera anzidetta.

Le uniche notizie rilevate in merito alla costruzione del monumento risalgono al 1924 e sono contenute nella “Relazione” indirizzata “all’Ill. Prefetto”, datata 9 febbraio (Archivio di Stato di Bari), dal momento che la documentazione conservata nell’Archivio Comunale di Trani non è allo stato attuale consultabile e non è possibile pertanto ripercorrere le vicende svoltesi tra il 1920 e il 1924.

In tale documento sono contenuti espliciti riferimenti al Comitato cittadino costituitosi sotto la presidenza dell’avv. cav. Salvatore Zicolella,che tuttavia non riuscì a portare a termine il proprio mandato. Egli avrebbe dato prova di “ingiusta ostilità” nei confronti dello scultore Antonio Bassi creando malcontento all’interno del comitato e determinando l’intervento della Real Prefettura che con decreto del 9 febbraio 1924 n. 27 sciolse il comitato “per essere ricostituito con elementi da scegliersi preferibilmente nel Fascio e nelle organizzazioni di guerra”. Zicolella fece ricorso, finché con il decreto del 2 giugno si confermò lo scioglimento e si diede carattere di tutela dell’ordine pubblico al provvedimento.

Il Comitato raccolse fondi attraverso feste, veglioni, lotterie, ma dopo quattro anni la cifra accumulata (13.000 lire) risultava insufficiente. Inoltre lo scultore aveva già dichiarato di rifiutare l’incarico per 31.000 lire, chiedendone invece 40.000. Il Comitato e il Comune pensarono ad una sostituzione ed emerse il nome dello scultore Carlo Pinto. Il carteggio riporta un confronto tra il progetto di Bassi ritenuto di elevata qualità e quello di Pinto, considerato la sua “brutta copia”.

Infine come riportato nella Deliberazione n. 23 del 14 gennaio 1924 l’artista Bassi accettò di realizzare il monumento per 35.000 lire, quindi il Comune avocò a sé “tutto quanto occorre per iniziare immediatamente i lavori”. La procedura di erezione del monumento poté dunque concludersi solo grazie all’intervento del Comune che integrò il contributo necessario con nuovi fondi.

Un contratto di costruzione del 24 maggio 1924 riporta l’importo a forfait di lire 35.000 poi elevate a totali 40.000 per lavori aggiuntivi e di perfezionamento, oltre alla spesa di sistemazione dell’area ceduta gratuitamente dal Municipio.


Il concorso

Il concorso venne inizialmente indetto fra scultori tranesi. Tre i concorrenti, venne tuttavia ritenuto deserto dalla Commissione e si procedette ad un affidamento diretto dell’incarico al Prof. Guarino e allo scultore Bassi.

 

L’inaugurazione

Il monumento fu inaugurato il 17 ottobre 1926: alla presenza del Re Vittorio Emanuele III.

Contemporaneamente al monumento si inaugurò anche la nuova caserma del IX Raggruppamento del Genio intitolata per volere di tutti “al nome Augusto del Reale Visitatore”, come atto di profondo omaggio al re e alla sua famiglia e in ricordo perenne della sua visita a Trani.