Storia del Monumento

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La  Città di Mola di Bari, a seguito di numerose vicende che durarono più di un decennio, seppe offrire ai propri eroi un monumento degno di ricordare il sacrificio della propria vita per la grande Madre Patria.

 

Il comitato

La volontà di redigere il monumento ai caduti della Grande Guerra della città di Mola di Bari risale alla fine della guerra quando il consiglio comunale deliberò in favore della creazione di un comitato pro-monumento che avrebbe dovuto seguire l’intera iniziativa.

Il comitato pro-monumento fu presieduto nella prima fase dal cav. De Laurentis (giudice), nella seconda fase dal cav. Nicola Alberotanza e nella terza ed ultima fase dal cav. Vito Luigi De Stasi.

Le autorità massime del fascismo, a seguito del deludente lavoro eseguito fino al 1923, decisero di chiudere il comitato e di nominare un nuovo gruppo di lavoro.

Nonostante la volontà del consiglio comunale di redigere un monumento, ci furono numerosi problemi di ordine finanziario che portò ad un allungamento dei tempi.

 

La raccolta fondi

I fondi raccolti furono frutto delle numerose sottoscrizioni raccolte nelle molteplici iniziative organizzate dal comitato. Tutti i cittadini, senza distinzione di classe sociale, si sentirono fieri di contribuire all’erezione del monumento ai caduti della Grande Guerra della propria città.

 

La scelta dell’artista

Durante la prima fase del comitato pro-monumento, presieduto dal cav. De Laurentis, su insistenza di alcuni studenti di Mola di Bari residenti a Roma, fu affidato allo scultore Attilio Torresini il compito di realizzare il monumento ai caduti decorato con una statua in bronzo. Il comitato concorda con l’autore una retribuzione della somma di 30.000 lire per la realizzazione della statua.

Il rapporto di lavoro del comitato con l’autore fu tormentato e deludente in quanto l’autore aveva già sperperato tutta la cifra assegnata senza produrre nulla. Il 31 dicembre1921 il comitato delibera la decisione di inviare una commissione a Roma assegnare ulteriori 15.000 lire purché l’autore possa mantenere all’impegno preso.

La statua realizzata dal Torresi, giunta a Mola nell’ottobre del 1923, risultava essere insoddisfacente sia dal punto di vista estetico che da quello strutturale in quanto risulta essere instabile. Il nuovo gruppo di lavoro, nominato dalle massime autorità fasciste presenti sul territorio, affidarono all’ing. Vincenzo Chiaia la progettazione della parte architettonica e allo scultore Antonio Bassi di redigere gli altorilievi.

 

La scelta del luogo

La scelta della piazza ove far sorgere il monumento fu un’altro argomento molto studiato e dibattuto. Inizialmente furono proposte numerose sedi ma la scelta cadde per piazza Vittorio Veneto grazie alla sua grande estensione.

 

L’inaugurazione

Il monumento fu inauguarato, dal ministro di Araldo Di Crollalanza, il 24 novembre 1932 alla presenza delle autorità civili, delle associazioni presenti sul territorio e di tutta la comunità.