Storia del Monumento

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Il fenomeno dell’erezione dei monumenti ai caduti della grande guerra riveste tuttora una grande importanza dovuta principalmente alla sua capillare diffusione. La  Città di Martina Franca seppe offrire ai propri eroi un monumento degno di ricordare il sacrificio della propria vita per la grande Madre Patria.

 

Il comitato

La volontà di redigere un monumento ai caduti della Grande Guerra della città di Martina Franca risale al 1920 quando nella nuova amministrazione comunale, costituita da numerosi esponenti del combattentismo, prevalse l’idea dell’erezione di un monumento agli eroi della propria città. Il comitato pro-monumento fu costituito in quello stesso anno ed il suo ruolo principale fu quello raccogliere i fondi necessari per la realizzazione. Nonostante la volontà dell’amministrazione comunale e quella dei cittadini di redigere tale monumento numerosi furono i problemi di carattere economico che portò ad un dilatazione dei tempi di esecuzione.

 

La raccolta fondi

Il presidente del primo comitato cittadino fu la medaglia d’argento al valor  militare Antonio Miccoli che raccolse fino al 1923 la cifra di circa settemila lire. Con il cambio dell’amministrazione comunale nel 1924 fu costituito un nuovo comitato con a capo la medaglia di bronzo al valor militare Eugenio Mongelli che raccolse in meno di un anno di lavoro la cifra di circa trentamila lire. Le iniziative per raccogliere i fondi furono numerose e tutti i cittadini si sentirono fieri di contribuire, ma nel 1925 il comitato decise di richiedere il contributo all’amministrazione comunale. Il 08 dicembre 1925 il consiglio comunale deliberò a favore dell’aumento della tassa sui generi alimentari, per quattro anni, destinando il ricavato alla costruzione del monumento.

 

La scelta dell’artista

Nel 1926 il comitato pro-monumento invitò gli artisti locali a presentare un bozzetto per il monumento ai caduti della città di Martina Franca da erigere presso la piazza Vittorio Veneto.  Il bozzetto prescelto fu quello presentato dall’autore pugliese Antonio Bassi.

La stipula del contratto per i lavori di realizzazione del monumento ai caduti fu sottoscritto nel dicembre del 1927 ma i lavori ebbero materialmente inizio  solo nell’ottobre del 1928. A maggio del 1929 i lavori furono ultimati ma con numerose contestazioni da parte del comitato. Il comitato contestava:

-        la mancanza di proporzionalità tra l’obelisco e la base;

-        il grande dislivelli tra la sottobase e d il piazzale.

Nel 1979 fu bandito ed espletato il concorso per il completamento del monumento, ad opera della sezione combattenti. Il bozzetto vincitore fu quello presentato dall’architetto tarantino Vito Ippolito che prevedeva la realizzazione di un’ampia scalinata e di lapidi con l’incisione dei nomi dei caduti. L’ammontare dei lavori stimato era di circa sessantacinquemilioni di lire. Nel 1981 furono consegnati i lavori all’impresa affidataria ma mai iniziati a causa della mancanza dei fondi. Il comitato combattenti decise di coinvolgere nuovamente l’amministrazione comunale che nella seduta del consiglio comunale del 28 giugno 1988 delibero a favore del completamento, ma la delibera non ebbe mai una concreta attuazione. In attesa di reperire nuovi fondi si realizzarono solo le lapidi con le iscrizioni dei caduti della Prima Guerra Mondiale, della Guerra in Africa Orientale, della Guerra di Spagna e della Seconda Guerra Mondiale. Le lapidi furono apposte su un’alta aiuola posta sul retro del monumento.

 

La scelta del luogo

La scelta della piazza ove far sorgere il monumento fu un’altro argomento molto studiato e dibattuto. Inizialmente furono proposte numerose sedi ma la scelta cadde per piazza Vittorio Veneto grazie alla sua grande estensione e caratteristica area a verde.

 

L’inaugurazione

I lavori di costruzione veri e propri ebbero inizio solo il 28 ottobre 1928 con una cerimonia ufficiale per l’apposizione della prima pietra alla presenza dell’arciprete curato Olindo Ruggeri, il commissario prefettizio Ferdinando Abbate , del comitato nella persona di Eugenio Mongelli, il segretario comunale Antonio Colucci e lo scultore Antonio Bassi. Nel 1929 i lavori di costruzione erano conclusi, ma l’opera venne contestata e ritenuta incompiuta.

In attesa del completamento negli anni ’80 furono realizzate solo le lapidi con le iscrizioni dei caduti non solo della Prima Guerra Mondiale.