8 novembre

Nino CalecaGli avvocati a difesa della reazione.

Quando il futurismo irrompe e scompagina il comune sentire di una sonnolenta società, le classi dominanti sono attraversate da una palpabile preoccupazione. Il nuovo può cambiare convincimenti consolidati, rapporti di forza ormai metabolizzati, posizioni di dominio culturale che giustificano ingiustizie e sopraffazioni. Il futurismo è pericoloso. Il mito stesso della velocità potrebbe nascondere una imprevedibile voglia di cambiamento. Per difendersi da questo pericolo la classe dominante si rivolge ancora una volta alla maestria di quella congerie di avvocati che da sempre sono posti a tutela della reazione. Gramsci ne ha fatto un mirabile disegno. Manipolando concetti come "senso del pudore", "comune sentire" o "ordine pubblico" tentano di screditare il nuovo che avanza nei tribunali, dalle cattedre, in Parlamento. Una battaglia culturale che testimonia in realtà uno lotta di classe pronta a manifestarsi in tutta la sua potenzialità.