Gli Albani e la linea ferroviaria Bergamo - Milano (1853-1855)

print this page

Nell’Album Albani sono presenti tre documenti che riguardano il passaggio per Bergamo della ferrovia Milano – Venezia, anche conosciuta come Ferrovia Ferdinandea. La costruzione di un collegamento ferroviario tra Milano e Venezia, capitali del Regno Lombardo Veneto, fu avviata per tronchi: il primo, tra Padova e Marghera, fu inaugurato nel 1842 e l’ultimo tra Rovato e Treviglio, nel 1878. Nei progetti originari la linea escludeva Bergamo per cui nel 1846 fu costruito e inaugurato il tratto Milano-Treviglio. Negli anni cinquanta i nobili bergamaschi mostrarono la necessità che la linea dovesse passare nei pressi del capoluogo. Grazie alla risoluzione sovrana del 12 novembre 1853, i Bergamaschi ottennero che la Milano-Venezia passasse lungo la direttrice Bergamo-Coccaglio, piuttosto che attraverso la Treviglio-Brescia.

La presenza di tali documenti nell’Album è legata alla figura di Venceslao Albani, detto l’Albanù, che per la bontà d’animo e per i cospicui capitali di cui disponeva, si prodigò per i suoi concittadini e, tra i vari investimenti nei lavori pubblici dell’amministrazione austriaca a favore di Bergamo, contribuì alla costruzione del tronco di collegamento tra Coccaglio e Bergamo, donando poi le sue azioni alla città. Purtroppo con la caduta della dominazione austriaca fu sciolto ogni impegno finanziario e Venceslao Albani dovette dichiarare fallimento: molti beni degli Albani furono messi all’asta e nel 1896 anche il castello di Urgnano fu venduto alla famiglia Fuzier.