Giovanni Battista Morgagni

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Gian Battista Morgagni Antiporta col ritratto dell’Autore inciso da Renard (in Opera Omnia in quinque tomos divisa. Quorum operum que antea, et ubi, et que sint edita, praefatio ostendet. Venezia; Ex Typographia Remondiniana 1765. Vol. I°).

Giovanni Battista Morgagni (Forlì 1682-Padova 1771) celebre anatomista, medico e professore dal 1711 dell'Università di Padova sulla cattedra di medicina teorica è una figura di grande importanza per la Biblioteca Universitaria: già nel 1726 infatti fu nominato membro della "Deputazione alla fabbrica della pubblica Libraria", ossia incaricato di sovrintendere alla realizzazione di una nuova sede, nei pressi del Bo. I locali, ultimati solo nel 1739, furono però destinati a sede della Scuola di fisica sperimentale.

Il contributo più importante lo diede però con il lascito della sua biblioteca che pervenne nella "Publica Libraria" nel 1773.

Morgagni aveva cominciato a raccogliere sin da giovane opere medico-scientifiche, specialmente di anatomia, farmacologia, chirurgia, storia naturale, ma anche filosofia, matematica e fisica, classici greci, latini e italiani, e storia della Romagna, la terra natale cui serbava, nelle sue letture, un affettuoso interesse. Oltre ad acquistare libri, ne riceveva in dono o in scambio da colleghi ed amici d’Italia e dagli altri paesi.

Per orientarsi, utilizzava indici, sia per autore sia per argomento, da lui stesso creati.

Infine, in età avanzata, compilò di suo pugno il Catalogo dei Libri appartenenti a molte Scienze e Facoltà e principalmente a quelle che spettano alla medicina e alla varia erudizione […], che comprende 4.551 voci, fra cui 9 manoscritti.

Alla morte del Morgagni, secondo le sue volontà la biblioteca fu posta in vendita. Il bibliotecario Stratico, per caldeggiarne l’acquisto, scrisse ai Riformatori dello Studio che, acquisendo quei libri, “in fatto di notomia, chirurgia, e parte anche di medicina, in un sol colpo si soddisferebbe al bisogno della Biblioteca quasi compiutamente sino al tempo corrente”.

L’acquisto fu concluso nell’estate del 1773, al prezzo di 1.500 ducati.

Giunto in Biblioteca, il fondo fu però smembrato, cioè i volumi vennero collocati insieme a tutti gli altri, secondo un criterio per materia, ad eccezione parziale dei testi di medicina; le numerose miscellanee furono in molti casi sciolte e ricomposte, tuttavia, il Catalogo ci consente di individuare con ragionevole certezza i volumi morgagniani insieme alle note di possesso manoscritte: a oggi i volumi riconoscibili come appartenenti alla sua biblioteca sono infatti più di 2200 ed è in corso il recupero e la catalogazione di tutto il fondo.

Leggi la voce di Giuseppe Ongaro nel Dizionario BIografico degli Italiani