Lettera

print this page

Il manoscritto 764, come dimostra una lettera autografa del 24 giugno 1892 allegata al volume, fu oggetto di un'expertise da parte di Domenico Gnoli, direttore allora della Biblioteca Nazionale "Vittorio Emanuele" di Roma.

Gnoli vi si era insediato nel 1881 e la diresse fino al 1909; laureato in legge, insegnante, storico e poeta, si deve a lui la realizzazione in Nazionale della "Sezione romana" con l'obiettivo di documentare la cultura e la storia di Roma, da poco capitale d'Italia. Nasce così nel 1903 il primo nucleo di Topografia Romana, costituita in parte dal materiale proveniente dai fondi librari delle soppresse Congregazioni religiose (che preferì non modificare nella loro integrità storica) e per lo più da acquisti in antiquariato, per raccontare l'Urbe attraverso suoi monumenti ricercati in tutti i tempi nelle descrizioni generali e particolari di Roma, i Mirabilia urbis, guide, vedute, impressioni di viaggiatori e piante. 

L'eclettico uomo di cultura era anche esperto d'arte e specialista del Rinascimento, quindi sicuramente l'uomo giusto all'interno dell'Amministrazione per fornire una consulenza sul contenuto del "Libro d'artista" inviatogli dalla Direzione dell'universitaria per stabilirne il valore.

Domenico GnoliDomenico Gnoli

Il giudizio tuttavia è poco lusinghiero: "l'album... appartiene alla metà del Cinquecento e non ha che poco valore. Non poche tavole, quasi tutte quelle contenute dal f.27 al f.40, sono copiate dal Du Cerceau; la piramide al f.33v è tolta dal Sogno di Polifilo. Dal f.63 al 68 sono disegnate e misurate alcune fabbriche e monumenti fuori di porta S.Sebastiano e lungo la Via Appia. C'è qualche fabbrica moderna di Roma, che si riconosce facilmente, ma non ha importanza. insomma il valore dell'album è poco...". Non così oggi grazie agli studi e alla riscoperta dei "Taccuini d'artista".

Leggi la sua scheda sul Dizionario bio-bibliografico dei bibliotecari italiani del XX secolo.

Torna indietro