Seminario minore

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Nel 1863 si commemora il terzo centenario della chiusura del concilio di Trento (1542-1563). Mentre le manifestazioni celebrative attirano presso la città prelati e pellegrini, in seno alla curia arcivescovile tridentina si ravvisa l’opportunità di riflettere su taluni principi sanciti dal concilio, quali l’attenzione da volgere verso l’educazione della gioventù cattolica e la formazione presbiteriale. In particolare, si pensi al capo XVIII, della sessione XXIII (1563) del concilio, noto come Cum adolescentium aetas, che prevedeva la “forma erigendi Seminarium Clericorum”. Questa temperie favorisce l’iniziativa del vescovo di Trento Benedetto Riccabona de Reichenfels, in carica dal 1861 (al 1879), che promulga la fondazione (1863) di un Collegio e convitto diocesano in via larga, l’attuale via Roma, presso il seminario maggiore (poi trasferito in corso 3 novembre nel 1907).

Nel 1869, la curia arcivescovile acquisisce un appezzamento di terreno fabbricabile sito lungo via della Albere (l’attuale via Madruzzo) deputato all’erezione di un fabbricato destinato a ospitare il Collegio. I lavori di costruzione si concludono nel 1902 con le due ali laterali chiuse a sud tramite l’edificazione della chiesa dell’Immacolata concezione.

In un primo tempo, gli allievi del Collegio sostengono un esame interno dinanzi a una commissione vescovile, poi, terminata l’ottava classe, si presentano all’esame di maturità presso il ginnasio di Stato.  Successivamente, il ministero del Culto e dell’istruzione attribuisce il diritto di pubblicità alle scuole del Collegio (1902), quindi concede – in via definitiva dal 1906 – la facoltà di disporre l’esame di maturità in sede interna.

Durante la prima guerra mondiale, le attività del Collegio sono interrotte. L’edificio in cui ha sede è adibito dapprima a caserma, poi a “ospedale di fortezza”. I corsi riprendono quando il conflitto è terminato e il Trentino è ufficialmente annesso al Regno d’Italia (1919). Nel 1924 il vescovo Celestino Endrici promuove il frazionamento del Collegio in due istituti distinti ossia il Seminario minore, dedicato alla formazione dei futuri funzionari del ministero ecclesiale ovvero coloro che proseguiranno gli studi teologici rivolgendosi al seminario maggiore, e il Collegio convitto vescovile (da cui discende l’attuale Collegio arcivescovile) con annesso liceo ginnasio pareggiato, destinato ai laici cioè ai credenti non ordinati. Ora, come nel secondo dopoguerra, la denominazione “seminario minore” designa l’edificio – ospitante seminario minore, collegio-convitto e liceo – nel suo complesso.

I bombardamenti che colpiscono Trento durante la seconda guerra mondiale determinano il decentramento dei servizi e delle attività, connesse al seminario minore, presso località considerate sicure quali Mezzolombardo, Pergine Valsugana e Cles. Inoltre, sono prese misure preventive per i volumi della biblioteca che vengono allocati nel seminterrato del fabbricato o altrove (ad esempio, a Pergine Valsugana e Strigno).

Il 13 maggio del 1944 e il 22 febbraio 1945 il seminario minore è oggetto delle incursioni aeree alleate. I danni materiali sono ingenti. Il supplemento di "L'eco del Seminario", in riferimento al 13 maggio, scrive: “Di più, dobbiamo deplorare due vittime umane: il virtuoso e dotto prof. don Beniamino Tarolli e il fedele cameriere Vittorio Marchiori. Parecchi furono anche i feriti”. L’opuscolo sottolinea l’importanza dell’istituto rispetto al tessuto culturale e civile della regione auspicando una rapida ripresa delle attività ossia un repentino stanziamento, da parte delle autorità competenti, di fondi utili alle opere di riparazione.

I lavori hanno inizio nell’estate del 1945 e, in primo luogo, interessano la messa in sicurezza dell’edificio e l’organizzazione di misure preventive finalizzate a limitare ulteriori danni provocati dagli agenti atmosferici. Nel medesimo periodo, don Salvatore Scalvini, rettore del seminario minore, contatta il Governo militare alleato sostenendo l’urgenza dei lavori nonché la conseguente esigenza di percepire un congruo contributo economico.

I primi interventi hanno luogo tempestivamente. Ciononostante, quando le attività del seminario minore riprendono, a partire dall’autunno del 1945, la sede è ospitata dall’Istituto dame di Sion mentre, per lo svolgimento di parte dell’offerta didattica e formativa, occorre spostarsi presso aule e locali provvisori situati presso gli oratori della cattedrale di san Vigilio, della chiesa santa Maria Maggiore e dell’Istituto salesiano Maria ausiliatrice. Intanto, Scalvini inoltra, all’ufficio del Genio civile di Trento, la domanda (10 agosto 1946) per ottenere il contributo dello Stato per provvedere ai lavori di riparazione. Invece, tra il 1945 e il 1947 sono realizzati i lavori cosiddetti di “assoluta urgenza” mentre, nel biennio immediatamente successivo (1948-1950), si completa la messa in sicurezza dell’edificio. Infine, la casa centrale del seminario minore può nuovamente accogliere alunni e personale seppur ancora in forma provvisoria. A partire dal 1951 sono incaricati, “per l’assistenza ai lavori di riparazione e di ricostruzione del Seminario Minore danneggiato da fatti di guerra”, Federico Zeri, ingegnere, e Tiziano Cembra, geometra. Questi “si assumono la responsabilità piena della perfetta esecuzione dei lavori”, organizzati in tre lotti. Il collaudo finale ha luogo in data nel marzo 1955.

Nel 1952, il vescovo Carlo de Ferrari, promuove la costruzione di un nuovo edificio destinato ad ospitare il Collegio Arcivescovile, posto tra via Perini, via Giusti e via Endrici, in un’area adiacente a via Madruzzo, anche questa di proprietà del seminario. Il 5 maggio dello stesso anno, monsignor Lorenzo Dalponte benedice la posa della prima pietra. I lavori, compiuti tra il 1952 e il 1958 portano alla realizzazione di un nuovo complesso nel quale il collegio, intitolato al vescovo Celestino Endrici, è trasferito definitivamente nel 1957.

Nel 1975, l’aumento di iscritti presso l’unico liceo scientifico tridentino, ossia il Galileo Galilei, induce la Provincia autonoma di Trento ad affiancargli un nuovo istituto. Questo è predisposto presso il fabbricato del seminario minore, di qui aggregato al seminario maggiore, già sede distaccata del Galilei. Successivamente, segnatamente a partire dal 2001, la Provincia acquisisce la totalità del complesso ad esclusione della chiesa dedicata all’Immacolata concezione che, tuttora, risulta di proprietà della curia arcivescovile.

Bibliografia essenziale

Annuario del collegio arcivescovile di Trento, n. 57, 1990-1991.

Bortolotti, Luisa, Il Collegio Arcivescovile ieri e oggi, “U.C.T.”, nn. 227-228, 1994.

Bresciani, Giovanni, Primo centenario della erezione del Seminario minore di Trento, “L'eco del seminario”, n. 10, 1963.  

Benvenuti, Sergio, I principi vescovi di Trento fra Roma e Vienna 1861-1918, Bologna, il Mulino, 1988.

Costa, Armando, I vescovi di Trento. Notizie-profili, Trento, Edizioni Diocesane, 1977.

Fontana, Stefano, La biblioteca del Seminario Minore di Trento durante l’ultima guerra, “Studi trentini di scienze storiche”, a. XXV, n. 1, 1946.

Il sacro concilio di Trento con le notizie più precise riguardanti la sua intimazione a ciascuna delle sessioni, Nuova traduzione italiana con testo latino a fronte, Venezia, Eredi Baglioni, 1822.

Il Seminario Minore di Trento dopo l’incursione aerea del 13 maggio 1944, "L'eco del seminario", supplemento, 1945.

Flabbi, Graziano, Il seminario principesco vescovile di Trento, Trento, Artigianelli, 1907.