La sicurezza

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A seguito del primo bombardamento alle coste marchigiane da parte della flotta austro-ungarica, avvenuto già all’alba del 24 maggio, su richiesta dell’autorità militare marittima, vengono prese alcune misure di sicurezza: lasciare al buio i magazzini e tutti gli edifici alla costa, sopprimere l’illuminazione pubblica anche in città non costiere, togliere le insegne luminose al di sopra dei primi piani degli edifici e diminuire la luce nelle case per ridurne la visibilità. Analogamente, viene vietata la diffusione di notizie sull’andamento della guerra per evitare ripercussioni negative sulla popolazione, che potrebbero dar vita a tensioni sociali.

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