Storia del monumento

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Il comitato

Sul “Comitato Esecutivo per la erezione di un monumento ai caduti in guerra” si conserva documentazione presso l’Archivio Storico del Comune di Terlizzi riguardante i verbali delle adunanze. Nelle riunioni del 2 e 3 marzo 1922 si nominarono i membri del comitato e le rispettive cariche: il sindaco della città notaio Giuseppe Casamassima fu eletto presidente e il prof. Ugo Garofalo segretario.

Nella stessa occasione si stabiliva un piano generale per la raccolta fondi che avrebbe comportato l’istituzione di una sottoscrizione pubblica, l’organizzazione di rappresentazioni, lotterie ed eventi, l’applicazione di marchette volontarie da 10, 20 e da 50 centesimi, nei diversi atti pubblici e privati. Per avviare celermente la raccolta fondi si organizzò il primo evento in data 5 marzo: un veglione danzante con buffet nel Teatro Millico. Per l’8 marzo, come si stabilisce nella stessa seduta del 4 marzo, si sarebbe tenuto uno spettacolo di beneficenza. Una lotteria venne organizzata durante le feste di Pasqua dello stesso anno.

 

La scelta dell’artista

Non fu organizzato nessun concorso. Affinché si potesse decidere sulla scelta del bozzetto del monumento, il Comitato in una riunione del 12 marzo 1922 stabiliva che venisse affisso un manifesto “pregando i cittadini che conoscono scultori disposti a presentare qualche progetto di indicarli al segretario, con lettera scritta”. (Mongelli, p. 21). Il Comitato avrebbe poi invitato gli artisti a presentare proposte progettuali entro il giorno 20 marzo. Era stata infatti scartata a priori l’idea di un concorso, per via delle spese eccessive che avrebbe comportato la sua organizzazione. L’unico nome che entro la data prevista nel manifesto venne “fatto presente al Comitato” fu quello dello scultore molfettese Giulio Cozzoli, che fu incaricato della realizzazione del monumento nei giorni 15 e 16 maggio 1922 in seguito ad uno scambio di lettere tramite cui si decide “una specie di contratto” (Mongelli, p. 12). Da un Copialetteredel Comitato aggiornato dall’8 marzo 1922 al 7 giugno 1923, si evince secondo Gaetano Mongelli, che furono avanzati altri nomi di scultori: Tommaso Piscitelli, Giovanni Dioguardi, Giuseppe De Angelis, Domenico Trentacoste, Vitantonio De Bellis, Almo Mercanti.

Il bozzetto preparato dall’artista e approvato dal Comitato raffigurava inizialmente un “soldato nudo che si appoggia alla spada e reclina il capo” (documento n°4) ma esposto al pubblico non ottenendo riscontro all’unanimità dai cittadini, si decise di chiedere un nuovo bozzetto all’artista. Questa nuova proposta ottiene ampio riscontro positivo.

In data 18 maggio si riferisce di “una specie di contratto” (Mongelli, p. 23) con lo scultore per la realizzazione dell’opera e di un primo acconto di lire 15.000. Una seconda rata di 12.500 lire venne versata in data 15 febbraio 1923.

La fusione in bronzo a cera persa fu realizzata dalla “Fonderia Alfredo Bastianelli” di Roma.

 

 L’inaugurazione

La solenne cerimonia di inaugurazione avvenne il giorno 25 settembre 1923.