Le stele del fondo Oeschger-Hugentobler

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Nel 1997 Ernesto ed Elisabetta sperimentano la loro tecnica di frottage, fino ad allora impiegata esclusivamente per il rilievo delle incisioni rupestri, sulle stele antropomorfe provenienti dal sito pre-protostorico del Petit-Chasseur di Sion (CH). I notevoli risultati ottenuti, sia sul piano estetico sia documentale, spingono gli autori a ripetere l’esperienza sui reperti esposti nel 1999 ad Aosta per la mostra "Dei di Pietra". In questa circostanza hanno la possibilità di rilevare alcuni esemplari provenienti dai musei dell’Europa orientale, in particolare Romania e Ucraina, dalla Francia meridionale e dalla Spagna. I rapporti instaurati con i conservatori di diversi musei danno vita a una proficua collaborazione che vede Elisabetta ed Ernesto impegnati nel rilievo di stele antropomorfe francesi, spagnole e italiane. Tale attività ha portato alla realizzazione di 81 rilievi, attualmente conservati presso il parco museo di Saint-Martin-de- Corléans (Aosta), che costituiscono un prezioso archivio delle testimonianze culturali e artistiche delle popolazioni distribuite tra la fine del Neolitico e l’età del Rame fino alle soglie dell’età del Bronzo (IV/III millennio a.C. - circa 2200 a.C.) sul territorio dell’attuale Europa.

Completano il corpus due frottages di monoliti incisi con iscrizioni: uno, proveniente da Mezzovico (CH), è databile tra il V e il IV secolo a.C., l’altro, localizzato in Svezia, si colloca tra l’VIII e l’XI secolo d.C.