
La Storia
Il 27 dicembre 1922, il sottosegretario alla pubblica istruzione Dario Lupi promosse un’iniziativa per la realizzazione di parchi e viali della rimembranza al fine di educare i giovani di ogni città, paese e borgata al ricordo e al rispetto dei caduti. Il progetto prevedeva la piantumazione di un albero per ogni soldato che perse la vita in battaglia. Lo stesso Dario Lupi, il 15 ottobre 1923, pubblicò un volume intitolato i “Parchi e i viali della rimembranza” in cui rilevava l’inaugurazione di 1048 parchi e viali dislocati su base regionale. Negli anni successivi il numero di questi “pubblici monumenti” crebbe costantemente. Tuttavia, con l’avvento al potere del fascismo, tale attività assunse toni prettamente propagandistici incentrati sull’idealizzazione della morte come eroico sacrificio per la patria.
Nel dopoguerra, anche per questo, tali luoghi furono progressivamente abbandonati o ampiamente rimaneggiati, sicché, in alcuni casi, se ne perse addirittura la memoria.
