Il culto di Santa Barbara
print this pageSanta Barbara nasce nel 273 d.C. a Nicomedia in Asia Minore, nell'attuale Turchia, provincia asiatica dell'impero romano. Secondo la leggenda diffusasi sin dall'VIII secolo in Oriente e poi in Occidente, Santa Barbara fu rinchiusa in una torre dal padre pagano Dioscuro, per proteggerla dai suoi corteggiatori. Venuto però a conoscenza della conversione cristiana della figlia la consegnò ai suoi carnefici che, dopo crudeli torture, ne decretarono la decapitazione ad opera dello stesso padre, il quale morì incenerito da un fulmine subito dopo aver compiuto il terribile gesto.
Per questi motivi è considerata la Santa che protettegge dalle le morti violente e improvvise e dai fulmini; protegge tutti coloro che hanno a che fare con gli esplosivi, dagli artiglieri, al Genio Militare, alla Marina Militare, ai minatori e ai vigili del fuoco.
La Santa si festeggia il 4 dicembre.
Il culto di Santa Barbara in Sardegna è diffusissimo e numerose sono le località, le chiese e le cappelle a lei dedicate. In particolare nelle zone minerarie è frequente trovare dedicati alla Santa cantieri, piazzali, laverie, gallerie e pozzi. Nella miniera di San Giovanni a Iglesias, la grotta naturale scoperta dai minatori nel 1952, durante lo scavo di un fornello, è dedicata a Santa Barbara.
A Montevecchio uno dei primi cantieri antichi fu quello di Santa Barbara e, per volere di Giovanni Antonio Sanna, dopo la sua morte, nel 1877 fu costruita una cappella dedicata alla santa.
A Monteponi la festa di Santa Barbara si festeggiava a maggio, a conclusione della campagna annuale di scavi, e la Società programmava manifestazioni civili e religiose. Si organizzavano banchetti, con brindisi e proclamazione di odi e discorsi, a cui partecipavano i vertici della società e gli impiegati, convolgendo anche la città di Iglesias che attendeva la festa come un appuntamento fisso a cui non si poteva mancare. La sera della vigilia si recitava il rosario e si cantavano le lodi, mentre a fine funzione, davanti alla chiesa, si accendevano grandi falò e si ammiravano spettacoli pirotecnici allestiti dagli stessi minatori, i cui razzi da fare esplodere erano stati donati dalla stessa Società.
A Nebida, su un'altura nel centro della frazione, è tutt'ora presente una chiesa ristrutturata, fatta costruire dalla società Vieille Montaigne alla fine del XIX secolo .
A Villasalto esiste sia la cappella nel borgo di Su Suergiu, fatta erigere dalla Società della miniera, sia la chiesa, di origine medievale, nel centro abitato, nella quale già dal '700 si celebravano tre feste in onore della santa: il 4 dicembre, giorno del martirio, il 10 luglio, in ricordo del ritrovamento dell'antico simulacro della Santa e la prima domenica di Giugno, la più sentita dai pellegrini che invocavano le guarigioni dalle loro malattie.