La Vergine col Bambino detta "Madonna delle nuvole"

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TECNICA: Olio su tela

DIMENSIONI: cm 175x113

DATA: 1605

Il dipinto è stato realizzato per la chiesa del Santissimo Crocifisso, detta dell’Ospedale, di Urbania, edificata per volontà del Duca Francesco Maria II della Rovere per i chierici minori di San Francesco Caracciolo. Secondo la tradizione, il quadro in oggetto, eseguito negli ultimi anni di vita dell’artista, si trovava nella camera da letto del duca, che, alla sua morte, lo lasciò in eredità al suo confessore, lo spagnolo Ludovico Munaxhò, religioso dei chierici minori dell’antica Casteldurante, oggi Urbania, la città in cui Francesco Maria II trascorse la vecchiaia. Non tutti gli studiosi riconoscono nel dipinto la mano del Barocci, ma certamente, anche tenendo conto di numerosi disegni preparatori del maestro, a lui si devono l’invenzione e il primo abbozzo. L’opera mostra, nella figura della Madonna, affinità con l’“Assunzione” della Galleria Nazionale di Urbino e con “La Madonna del Rosario” di Senigallia. In particolare l’indagine sui disegni evidenzia con quest’ultima opera somiglianze nella postura di Maria e, in parte, nei panneggi. L’artista eleva la Madonna col Bambino a tre quarti di altezza sull’orizzonte e li colloca su un fondo fatto di grigi e verdi, con una luce dorata nella parte superiore. La composizione, priva di qualsiasi altro elemento, risulta dolce, semplice, familiare ed immediata. Per la narrazione spoglia e la celeste incorporeità del contesto, la voce popolare ha ribattezzato la tela “Madonna delle nuvole”. L’immagine, così diretta ed estranea agli orditi complessi tipici delle pale d’altare, si avvicina e si lega ad alcune immagini di Ludovico Carracci, come la “Madonna degli Scalzi”(Bologna, Pinacoteca Nazionale).

In seguito al crollo del soffitto della chiesa dell'Ospedale, avvenuto a causa della nevicata del febbraio 2012, l'opera è stata trasferita in una sala del Museo Civico, all'interno del Palazzo Ducale, dove è tuttora conservata.