Le stimmate di san Francesco (bozzetto)

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TECNICA: Tempera su tavola

DIMENSIONI: cm 146x115

DATA: Post 1576

 

Il dipinto, proveniente dalla soppressa Congregazione dei Padri dell’Oratorio a Fossombrone, risulta certamente eseguito dal Barocci dopo l’esperienza maturata con il “Perdono di Assisi”. Sia nelle opere pittoriche sia nella grafica l’artista è ritornato più volte sul tema francescano e, in particolare, sull’episodio delle stimmate, per elaborare soluzioni destinate ad avere notevole influenza. La tela di Fossombrone, piuttosto rovinata, può essere considerata un abbozzo; forse si tratta del bozzetto preparatorio per l’incisione ad acquaforte e bulino conservata oggi al Gabinetto Disegni e Stampe della Pinacoteca Nazionale di Bologna.

Il dipinto in esame è ambientato in un bosco, in un notturno rischiarato dalla grazia della luce raggiante del Cristo apparso nel cielo. L’impostazione cromatica è determinata da scelte sobrie e misurate, con sapienti giochi di velature rosee sul volto e sulle mani del santo. Francesco è rappresentato in tralice davanti ad un enorme rupe, che funge da quinta paesaggistica ed isola la figura del protagonista. Lo sperone roccioso circoscrive l’avvenimento e il rapporto intimo tra il santo e l’apparizione celeste. La presenza del fraticello, appena abbozzato, che si incammina di spalle a mezza via, allontanandosi dal primo piano, isola ulteriormente la figura di san Francesco. I tronchi d’albero, piantati lungo il profilo della rupe, definiscono delicatamente le linee del paesaggio boscoso.

In quest’opera e in alcuni disegni e incisioni ad essa collegati, Barocci esprime magistralmente la sua ricerca di sensibilità naturale ed atmosferica, raggiungendo esiti di “ventilazione cromatica” (Andrea Emiliani) e grazia naturalistica di notevole intensità. Nel 1964 il prof. Marco Rosci definisce questo dipinto “stupefacente per la sua libertà naturalistica e di stesura pittorica… abbinata ad una sorta di casta lievità spirituale… è un punto di partenza sia per la severità neorinascimentale di un Cigoli, che per la religiosa commozione di Ludovico[Carracci]”.