La separazione dai registri: le Biccherne come quadri

print this page

<a href=


Nel 1460, con un'emissione commissionata dalla Biccherna al celebre pittore Francesco di Giorgio Martini, avviene una profonda trasformazione nella produzione della tavolette della Biccherna.

Per la prima volta la connessione fisica della decorazione con il libro del resoconto annuale viene definitivamente spezzata e il legame fino a questo punto quasi ugualitario tra la funzione utilitaria e decorativa di questi oggetti si interrompe.

Lo schema compositivo della decorazione sopravvive, però, immutato a questo cambiamento: sopravvivono l'immagine al centro, gli stemmi degli ufficiali in carica alla magistratura, l'iscrizione ne riporta i nomi e la data. Questa trasformazione fu probabilmente determinata dal cambiamento di materiale in cui i volumi erano redatti: viene abbandonata la pergamena in favore della carta, meno pregiata e priva di copertina lignea. La tecnica di esecuzione della decorazione di questi quadri continua ad essere tempera o olio su legno.   


 

 


Tiberio Billò, Cosimo I riceve le insegne di gran maestro dell’ordine di Santo Stefano (n. inv. 065)


Francesco di GiorgioPio II impone il cappello cardinalizio a suo nipote Francesco Piccolomini Todeschini (n. inv. 033), 1460


Tiberio Billò, Cosimo I riceve le insegne di gran maestro dell’ordine di Santo Stefano (n. inv. 065), 1562












<<< Le Tavolette della Biccherna