Sempre più lontano
print this pageNell'opuscolo Sip, prodotto in occasione del completamento della teleselezione nazionale del 31 ottobre 1970, si danno raccomandazioni su come comporre con cura il prefisso telefonico e in quali orari è più conveniente telefonare. Nel giro di pochi anni la teleselezione internazionale permetterà via via di collegare l'intero pianeta.
Per un approfondimento vai a archiviostorico.telecomitalia.comL'EUROPA DEI TELEFONI
A partire dal 1977 fu possibile raggiungere in teleselezione otto paesi europei con cui l'Italia aveva più intense relazioni per scambi commerciali, flussi turistici e soprattutto per la presenza dei tanti emigrati negli anni precedenti. Se nel corso degli anni Sessanta al primo posto per chiamate, sia in uscita che in entrata dall’Italia, c'era la Svizzera, nella seconda metà degli anni Settanta fu la Repubblica Federale Tedesca ad avere il primato. Seguivano la Svizzera, la Francia e il Regno Unito. La geografia del traffico telefonico internazionale cominciò a modificarsi solo nel 1983 quando apparvero in classifica la Polonia e i paesi del bacino del Mediterraneo.
SOTTO IL MARE E NELLO SPAZIO
Lo sviluppo dei collegamenti telefonici internazionali su lunghissime distanze divenne possibile grazie allo sviluppo della tecnologia satellitare e a quella dei cavi coassiali marini amplificati a transistor.
Per un approfondimento vai a archiviostorico.telecomitalia.comIN LETTERATURA: ITALO CALVINO E IL "NOSTRO PIANETA TELEFONICO"
Nel racconto intitolato Prima che tu dica “Pronto”, scritto nel 1975, Italo Calvino, con un preciso riferimento alle ormai ordinarie telefonate a lunga distanza, prefigura una sorta di simbiosi tra natura umana e tecnologia della rete telefonica che si traduce in una sorta di “pigolio universale”.
“Ci telefoniamo perché solo nel chiamarci a lunga distanza, in questo cercarci a tentoni attraverso cavi di rame sepolti, relais ingarbugliati, vorticare di spazzole di selettori intasati, in questo scandagliare il silenzio e attendere il ritorno d’un eco, si perpetua il primo richiamo della lontananza [...]. Come un bosco assordato dal cinguettio degli uccelli, il nostro pianeta telefonico vibra di conversazioni realizzate o tentate, di trilli di suonerie, del tinnire d’una linea interrotta, del sibilo d’un segnale, di tonalità, di metronomi; e il risultato di tutto questo è un pigolio universale, che nasce dal bisogno d’ogni individuo di manifestare a qualcun altro la propria esistenza, e dalla paura di comprendere alla fine che solo esiste la rete telefonica, mentre chi chiama e chi risponde forse non esistono affatto”.
da Italo Calvino, Prima che tu dica “Pronto”, Torino, Einaudi, 1993