I Gesuiti

I Gesuiti apparvero per la prima volta nel Regno di Sardegna agli inizi della seconda metà del XVI secolo, in età spagnola, chiamati a svolgere un ruolo di primaria importanza: insegnare e istruire, inizialmente a Sassari nel 1559 e successivamente a Cagliari nel 1564, grazie alle trattative intraprese dagli arcivescovi di Cagliari e di Sassari: Baltazar de Heredia e Salvador Alepus. A Cagliari fu loro concesso l'utilizzo della Chiesa di Santa Croce e il Collegio che sarà edificato nei pressi della Chiesa. I primi interventi per realizzare il Collegio sembra siano stati realizzati sotto la direzione dell’architetto de Verdina a partire dal 1566; in seguito il progetto complessivo per il collegio cagliaritano sembra datare al 1579, per mano dell’architetto Giovan Maria Bernardoni. Successivamente furono fondate nei secoli XVI e XVII due ulteriori sedi: il noviziato di San Michele nel quartiere di Stampace e la Casa professa di Santa Teresa realizzata nel quartiere di Marina.

Fondo gesuitico. Dopo la soppressione della Compagnia di Gesù nel 1773, la Biblioteca del Collegio gesuitico di Santa Croce a Cagliari, grazie all'intervento del vicerè conte Lascaris di Castellar, confluì nella Biblioteca Universitaria di Cagliari. unitamente al lascito del giureconsulto Montserrat Rossellò. (1560 - 1613). I trenta incunaboli della Biblioteca dei Gesuiti, inclusi quelli acquistati tramite legato di Montserrat Rossellò, recano sul frontespizio la nota di appartenenza al Collegio.