Illustrazione italiana

Rivista settimanale degli avvenimenti e personaggi contemporanei sopra la storia del giorno, la vita pubblica e sociale, scienze, belle arti, geografia e viaggi, teatri, musica, mode [ecc.]

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Frontespizio "L'illustrazione italiana", 1900

Frontespizio "L'illustrazione italiana", 1900

Numerazione
A. 3, n. 1 (1 nov. 1875) - a. 89, n. 12 (dic. 1962)
Annate consultate
Dal 1900 al 1910

Fondata a Milano con il titolo Illustrazione Universale, fu edita dalla casa editrice Treves (azienda fondata da Emilio) nel 1873. Primo direttore della rivista fu lo stesso Treves.

Tra i redattori si annovera Eugenio Torelli Viollier, il quale tre anni dopo fonda Il Corriere della Sera. Circa due anni dopo la fondazione, il 1º novembre 1875, la rivista viene rinominata L'Illustrazione Italiana (riprendendo la testata che un altro editore aveva lanciato nel 1863) e comincia ad avere un'ampia diffusione negli ambienti della medio-alta borghesia, grazie alla qualità degli articoli e soprattutto delle illustrazioni, spesso affidate ad artisti di primo piano come Achille Beltrame, Pietro Scoppetta, Luigi Bompard, Giuseppe Cosenza ed Ettore Ximenes (il quale svolgeva anche le funzioni di vicedirettore). Oltre che all'opera di artisti di grido, il pregio delle fonti iconografiche era dovuto anche alla scelta di utilizzare per la stampa incisioni in legno invece che litografie, che consentivano di ottenere un'altissima resa a partire dai bozzetti di base. Tale qualità fu mantenuta poi nel tempo anche in seguito all'avvento della fotografia, tecnica che vide rappresentati sulle pagine dell' Illustrazione alcuni tra i migliori fotogiornalisti nazionali. L'Illustrazione italiana, fedele ad uno stile che non volle mai tradire, uscì sempre e soltanto in bianco-nero, ad eccezione dei numeri speciali, che a titolo di strenna venivano inviati periodicamente ai numerosi abbonati. Per quanto riguarda la scrittura dei testi, il periodico si avvalse della collaborazione, in qualità di articolisti, di alcuni dei nomi più importanti della letteratura italiana, fra cui ricordiamo Giosuè Carducci, Grazia Deledda e Luigi Pirandello, Giovanni Verga, Gabriele D'Annunzio, Luigi Capuana ed Edmondo De Amicis. La grande fortuna dell' Illustrazione Italiana durò fino alla morte di Emilio Treves (1916), dopo la quale, pur avendo ancora tra i propri collaboratori scrittori del calibro di Eugenio Montale, Elio Vittorini, Salvatore Quasimodo, Riccardo Bacchelli, Italo Pietra, Niccolò Giani e Sergio Solmi, la rivista cominciò a mostrare i segni di un lento declino. La promulgazione delle leggi razziali fasciste accelerò il processo in atto: nel 1939 la Treves dovette cedere l'azienda alla Garzanti. Verso la metà del 1942, in seguito agli eventi della seconda guerra mondiale, l' Illustrazione rallentò le sue uscite, fino ad essere trasformata in mensile nel 1951 e chiusa definitivamente nel 1962. L'editore Guanda riprese la testata alla fine del 1981 e la ripubblicò con periodicità bimestrale. Il tentativo non incontrò sufficiente fortuna e la rivista fu chiusa nel 1996. Nel 2011 l'editore "My Way Media"

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