Letteratura italiana XIV-XV sec.

Negli studi della Miscellanea De Lollis dedicati alla letteratura italiana del XIII sec. risulta centrale l’opera di Dante Alighieri, di cui De Lollis apprezza in modo particolare “lo bello stilo”.

Ad analisi strettamente filologico-letterarie si alternano ricerche storiche e biografiche, come Ancora degli antenati di Dante a cura del filologo abruzzese Camillo Guerrieri Crocetti, La Firenze di Dante di Ermenegildo Pistelli, il racconto della fortuna delle edizioni dantesche nella Messina del XVIII e XIX secolo da parte di Ludovico Perroni Grande.

Sulla figura del Sommo Poeta sono parimenti incentrati diversi esemplari meno comuni, come Beatrice, pubblicazione per nozze a cura dello storico della letteratura Alessandro D’Ancona, e Dantis Poetae Transitus, poema sinfonico composto nel 1921 per iniziativa del Comitato Dantesco Cattolico in occasione del secentenario della sua morte.

Numerose sono inoltre le disamine di liriche trecentesche inedite, quale il Pianto di Maria in dialetto siciliano trascritto nel manoscritto 109 della Biblioteca Nacional di Madrid, e della produzione letteraria petrarchesca - tra queste La morte di Laura del filologo Paolo Savj Lopez - e boccacciana.

Per quanto concerne la letteratura umanista quattrocentesca, svariati sono i saggi riguardanti le liriche in volgare di Angelo Poliziano e le poesie in latino di Tommaso Inghirami.