La Casa del Ridere: dettagli di una raccolta privata

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Formiggini vagheggia a lungo il progetto di una raccolta privata che contenga documenti di diversa natura e provenienza, tutti attinenti al Ridere, ma di fatto parla dell’attuazione di questa collezione solo nel 1916, quando, durante un congedo per malattia, sposta la residenza e la casa editrice a Roma. Qui la Casa dei Ridere trova una collocazione in uno spazio privato, annesso alla case editrice, proprio per evidenziare la natura personale della raccolta. 

La Casa del Ridere è un progetto caro e ambizioso per Formiggini: alcuni elementi sono stati scelti personalmente dall’editore stesso, mentre in parte la raccolta si è ampliata in maniera spontanea, anche in forma di donazione, comprendendo così materiale molto eterogeneo: i donatori sono stati inseriti nella rubrica “Doni alla casa del Ridere” e fra di essi si rintracciano intellettuali di spicco dell’epoca.

I documenti della collezione sono molto vari (manoscritti, canti e inni, raccolte di disegni, xilografie e vignette, fogli volanti e stampe popolari, spesso in vernacolo, almanacchi e strenne, che trovarono comunque collocazione accanto ad opere francesi, tedesche, inglesi, a edizioni rare antiche e moderne, e a libri d’artista, di varie epoche e nazionalità) e tutti ricevono una elegante rilegatura con una carta a mano di Guglielmo Wohlgemuth (che aveva pensato anche un ex-libris apposta) e sono stipati in una stanza dell’abitazione dell’editore, dalla quale uscivano solo con grande apprensione del legittimo proprietario. 

I documenti sulla Prima Guerra Mondiale sono numerosi: canti, inni, giornali, periodici, scatole di fiammiferi, ma comprensibilmente i risvolti più umoristici di questo periodo sono contenuti nei giornali di trincea e nella cartoline. I primi si diffondono a partire dal 1918 e non nascono esattamente come una forma di informazione, ma piuttosto -tramite vignette, illustrazioni, rebus e rubriche satiriche- si faceva uno scherno di quel nemico, che si doveva odiare prima di sconfiggere. Questa necessità era tanto più stringente non in relazione all’Austria, con la quale si aveva un conto aperto fin dal Risorgimento, ma in relazione alla Germania, che era stata considerata un’alleata fino a poco prima dell’ingresso dell’Italia nel conflitto. Le cartoline costituiscono un corpus molto importante: le 1193 che compongono questa parte di raccolta non solo copro tutti gli anni della Grande Guerra, seguendone le fasi, ma sono testimonianze anche della Guerra Italo-libica e della nuova situazione europea a seguito dei trattati di pace. Gran parte delle cartoline si pongono sulla falsa riga delle illustrazioni dei Giornali di Trincea, anche perché spesso ne condividevano gli autori: dalla derisione degli interventisti e dei neutralisti, all’esaltazione del valore degli italiani, dalla derisione del nemico alla femminilizzazione o all’infantilizzazione della guerra. Pochi sono gli esemplari viaggiati e molte invece le serie complete: questa congiuntura, insieme alla ricchezza della raccolta, fornisce un ottimo punto di vista per lo studio di questa classe di documenti.

L’intera raccolta, insieme agli archivi familiari, editoriali e le recensioni, vennero lasciata in eredità alla Biblioteca Estense di Modena, che crea il Fondo Angelo Fortunato Formiggini, assecondando le volontà di quell'editore, morto suicida nel 1938 in seguito alle leggi razziali. Al momento della cessione, la Casa del Ridere contava su 2290 monografie, 38 cassette di miscellanee e 194 periodici, che andavano ad aggiungersi alla raccolta dei primi numeri di tutti i periodici usciti durante la guerra, già donati nel 1926 all’Estense.

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