La Polveriera Castelfidardo

print this page

Denominato nelle fonti scritti come “magazzino a polvere alla prova” Castelfidardo, in onore alla battaglia risorgimentale, è stato edificato in periodo post unitario a supporto dell’insediamento militare della vicina caserma Villarey, oggi sede della Facoltà di Economia dell'Università Politecnica delle Marche.

La polveriera, come la caserma, fu progettata dal nucleo del genio militare sabaudo diretto da Giuseppe Morando, ricalcando gli schemi tipologici della manualistica francese risalente all’architetto militare marchese di Vauban.

L’edificio principale risulta costituito da un’ampia sala centrale e due gallerie laterali. ll magazzino, oggi sala conferenze, è lungo 26 metri per una larghezza di 13, poteva ospitare 200.000 kg di polvere da sparo ed era "alla prova", cioè capace di resistere alla prova di un bombardamento. Tutto l’ambiente, che in origine era rivestito di doghe in legno, è coperto da un soffitto voltato a botte e raggiunge un’altezza di 8 metri. I due ambienti laterali esterni, più piccoli, sono uniti con la sala centrale: hanno lo scopo di collegarla con l’esterno e di far circolare dell'aria all’interno del magazzino poichè uno dei requisiti fondamentali di una polveriera era quello di mantenere sotto controllo l'umidità dell'ambiente per non compromettere l'efficienza delle polveri. Per la stessa ragione sono inoltre presenti anche degli sfiatatoi, lungo le pareti del magazzino, che comunicano con delle prese d’aria circolari poste sulla facciata dell’edificio.

All’esterno del corpo principale erano localizzate le blinde e due corpi accessori, disposti su un asse di simmetria diagonale, che caratterizza l’intero complesso. Muri di sostegno decorati delimitano l’invaso esterno alla polveriera, protetto per la sicurezza da sistemazioni in terra dette traversoni.

Persa la sua funzione l’edificio è stato abbandonato e parte dei corpi esterni è crollata. Con recente restauro sono stati recuperati pavimentazione e parte dell’apparato decorativo in pietra originario rimasti sepolti nel terreno. 

Claudio Bruschi, Giuseppe Morando, artefice del sistema difensivo di Ancona piazzaforte militare, 1860-1868, Ancona, Libreria Canonici, 2011