Azienda della Reverenda camera apostolica degli Spogli

Questa amminsitrazione aveva come compito quello di amministrare i beni e raccogliere i frutti o rendite dei benefici ecclesiastici, che divenivano vacanti alla morte di qualsiasi ecclesiastico che ne usufruiva in vita.

A capo di questa Azienda fu fino al 1817 il Tesoriere generale dello stato pontificio e i diritti degli Spogli erano goduti dalla Reverenda Camera apostolica.

Dal 1817 questi compiti furono trasferiti alla S.Congregazione di Propaganda Fide, che conservò l'amministrazione e il personale dell'Azienda.

Benefìcio ecclesiàstico (vedi enciclopedia Treccani)

Forma particolare dell'istituto medievale del beneficio. Indissolubilmente congiunto a un ufficio ecclesiastico (ossia a un incarico spirituale), il b.e. era il patrimonio, connesso a tale ufficio, di cui fruiva il detentore dell'incarico. I b.e. si distinguevano tra concistoriali (quelli di cardinali e vescovi, conferiti dal papa) e non concistoriali o minori (conferiti di regola da vescovi); inoltre si differenziavano a seconda che: i destinatari appartenessero al clero secolare o a quello regolare; imponessero o no al titolare l'obbligo della residenza nella sede del b.e.; fossero perpetui o revocabili.


[1] La nomina avvenne con rescritto del Pro tesoriere generale, car. Alessandro lante, del 9 ottobre 1807.

G.G.Belli ha appena 16 anni ed è già orfano di padre dal 1802 e di madre, morta il 5 ottobre1807. L'età in cui Belli comincia lavorare può oggi apparire inammissibile, ma all'epoca, in mancanza di una precisa normativa in materia, ciò non costituiva un impedimento all' impiego. E tale precocità nell'iniziare a lavorare presso l'amministrazione pontificia costituirà per Belli un grande vantaggio, quando si dovrà stabilire la decorrenza del suo trattamento di quiescienza (vedi...).