Museo Civico d'Arte di Modena

Nato con la duplice funzione di conservare le tradizioni culturali locali e di servire allo sviluppo dell’industria locale, il Museo civico ottocentesco si arricchì ben presto di importanti lasciti da parte di esponenti della società cittadina. Organizzato, già a partire dall’inizio del Novecento, come una successione di sale dedicate a singole tipologie di oggetti, il Museo Civico vanta una importante sezione di strumenti musicali, in gran parte frutto del legato del conte Luigi Valdrighi, appassionato musicologo, che venne ad ampliare il nucleo di strumenti a fiato costituito dai doni Saetti e Borsari. Il lascito Valdrighi, acquisito nel 1892, è costituito da strumenti a corda, a fiato, a pizzico e a tastiera, di ambito europeo, databili in prevalenza ai secoli XVIII e XIX. All’interno del medesimo ambiente, sempre seguendo i principi dell’allestimento originario, sono esposti anche dipinti e sculture raffiguranti personaggi e avvenimenti legati al mondo della musica. In particolare va annoverata la lastra tombale del maestro di corte Gasparo Trombetti, eseguita, su disegno di Francesco del Cossa, nel 1469