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Mercoledì 14 ottobre ore 21
SASSUOLO Chiesa di San Giorgio
IL VIOLINO ESTENSE
MUSICA DALLA COLLEZIONE DUCALE
ENSEMBLE MODENA BAROCCA
LUCA GIARDINI violino di concerto
Daria Spiridonova violino
Marco Angilella violoncello
Federico Lanzellotti organo
Giovanni Paganelli clavicembalo
GIUSEPPE COLOMBI (1635-1694)
Tromba a violino solo senza il basso
ms. I-Moe Mus. F. 280/12
Sonata decima a due violini e b. c.
Adagio, Allemanda, Corrente, Sarabanda
da Sonate da camera a tre strumenti opera quinta, Bologna, Monti, 1689
ANONIMO [Giuseppe Colombi?]
Sinfonia a violino solo e b. c.
[Senza indicazioni di tempo]
I-Moe Mus. F. 280/3
GIOVANNI MARIA BONONCINI (1642-1678)
Sonata Settima a due violini e b. c.
Allegro, Adagio, Presto, Grave, Allegro
da Primi frutti del giardino musicale a due violini, Venezia, Francesco Magni detto Gardano, 1666
GIOVANNI BONONCINI (1670-1747)
Sinfonia seconda a violino, violoncello e b.c
Grave, Presto, Adagio, Vivace
da Sinfonie a due strumenti, violino e violoncello, col basso continuo per l’organo opera sesta, Bologna, Monti, 1687
Trattenimento duodecimo a due violini e basso
Adagio, Allegro, Giga, Sarabanda
da Trattenimenti da camera opera prima, Bologna, Monti, 1685
ANONIMO [Giuseppe Colombi?]
[Barabano a violino solo senza il basso]
ms. I-Moe Mus. F. 283/30
Sonata per violino solo e b.c.
[Senza indicazioni di tempo]
ms. Mus. F. 1386/6
GIOVANNI BONONCINI
Sinfonia n. 2 per violoncello e b.c.
Adagio, Allegro, Largo, Minuet
ms. I-MC 2-D-13 [ed. critica a cura di Guido Olivieri, 2019]
CARLO AMBROGIO LONATI (c.1645-dopo il 1701)
Sonata sesta a violino solo e b. c.
Adagio, Presto, Adagio, Adagio, Presto, Adagio, Vivace, Adagio, Allegro
ms. P-Cug MM.63
LUIGI MANCIA (c. 1660-dopo il 1724)
La Sassolesa a due violini e basso
Brando (1. Adagio e sostenuto, 2. Presto, 3. Prestissimo), Alemanda Grave e adagio,
Corrente Adagio adagio [senza indicazioni di tempo], Sarabanda, Minuet
ms. I-Moe Mus. F. 1386/1
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Il ventennale ducato di Francesco II d’Este (1674-1694) rappresentò un momento di straordinaria rilevanza nella storia musicale di Modena. Il profondo interesse del duca per la musica si tradusse in un decisivo impulso alla sua produzione, esecuzione e conservazione.
Tutti i generi musicali allora in voga furono praticati a corte e nella città. Particolarmente apprezzato fu l’oratorio, il genere più conforme all’educazione ricevuta dal duca, cresciuto in un clima morigerato e fortemente influenzato dai teatrini e dalla figura del padre gesuita Andrea Garimberti. Grande interesse era inoltre riservato al dramma per musica, alla cantata da camera e alla musica strumentale. Numerose furono le raccolte strumentali dedicate a Francesco II, tra cui il Concertino da camera opera quarta (1688) di Giuseppe Torelli e le Sonate a tre opera terza di Arcangelo Corelli (1689). Rientrano nel novero delle raccolte a stampa offerte al duca anche i Primi frutti del giardino musicale del violinista e compositore modenese Giovanni Maria Bononcini e i giovanili Trattenimenti da camera del figlio Giovanni. Anche la quasi totalità della produzione oggi nota del violinista Giuseppe Colombi, costituita da cinque raccolte strumentali a stampa e da numerose enigmatiche fonti manoscritte, fu dedicata a Francesco II o venne presumibilmente concepita per la sua corte.
La Sassolesa, attribuita nel manoscritto estense Mus. F. 1386 al compositore Luigi Mancia, omaggia invece Sassuolo, sede della residenza estiva dei duchi d’Este, dimora amata che Francesco II amava particolarmente a nella quale portava con sé parte della propria cappella musicale. Concludono il viaggio nella musica strumentale estense una sonata per violino di Carlo Ambrogio Lonati, figura prismatica di violinista virtuoso, cantante e compositore che soggiornò a Modena nel 1686, e una sinfonia per violoncello di Giovanni Bononcini rinvenuta in una fonte manoscritta napoletana interamente dedicata a questo strumento. L’omaggio in questo caso è duplice: al violoncello, strumento che a fine Seicento ebbe a Modena enorme fortuna e si vantò di virtuosi che ne ampliarono il repertorio, e a Giovanni, compositore e violoncellista tra i più apprezzati in tutta Europa tra la fine del Seicento e la prima metà del Settecento, di cui celebriamo quest’anno i trecentocinquanta anni dalla nascita. «Gran musico e grande espressor musicale delle umane passioni» (Paolo Rolli, Gli amanti interni, Londra 1724, traduzione italiana di The Conscious Lovers di Richard Steele), Bononcini resta ancora oggi una personalità di spicco da riscoprire.










