I monumenti

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Le immagini della protezione antiaerea dei monumenti storici veneti e dell’attività di “trasloco” in zone sicure degli oggetti artistici appartenenti a Musei e a Chiese sono più comunemente impresse nella memoria, ciò che avvenne in Lombardia è conosciuto solo attraverso le antiche foto dei salvataggi delle opere d’arte nelle zone montane più vicine al fronte, ma ciò che avvenne nelle località della pianura e in particolare a Milano è molto meno conosciuto. I teatri delle grandi battaglie erano molto lontani e in città si registrò un unico bombardamento ad opera di tre aerei tedeschi che alle nove del mattino del 14 febbraio 1916 lanciarono le loro bombe su Porta Volta e nella zona di Porta Romana, con un bilancio di 18 vittime e circa 40 feriti (bombardamento oggi ricordato da un monumento).

La difesa dei monumenti non si limita alla progettazione e realizzazione di opere provvisionali contro i pericoli dei bombardamenti aerei ma anche a tutte quelle operazioni di "spoglio" eseguite alla fine del conflitto mondiale. L'opera di Augusto Brusconi è pertanto immensa con le poche risorse di personale ed economiche; per molti monumenti il pagamento delle opere di protezione venne elargito con la vendita del materiale utilizzato per farle (nella maggior parte dei casi legname) diretamente dalla Soprintendenza alle ditte esecutrici, così da tagliare i tempi di una burocrazia che a fine guerra poteva non essere così efficiente.

Archivio Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio di Milano