04. Il cinghiale di Erimanto

La quarta fatica

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anfora attica a figure nere del Pittore di Antimenes dalla necropoli orientale di Macchia della Turchina a Tarquinia
anfora attica a figure nere del Pittore di Antimenes dalla necropoli orientale di Macchia della Turchina a Tarquinia

Dalle selvagge pendici del monte Erimanto, in Arcadia, un enorme cinghiale devastava le campagne circostanti: Ercole, inviato da Euristeo a neutralizzare la belva, fu ospitato lungo la strada dal centauro Folo che, onorando i doveri di ospitalità, offrì all’eroe carni arrostite e del vino che teneva gelosamente custodito in una giara. Tuttavia, inebriati dall’odore della bevanda, gli altri Centauri persero il senno e si scagliarono contro i due, ma Ercole, con le sue frecce micidiali, ne fece strage.

Raggiunto il monte Erimanto, l’eroe stanò il cinghiale, gli saltò in groppa, lo legò con pesanti catene e se lo caricò sulle spalle fino a Micene. Lì, venuto a sapere che gli Argonauti erano in procinto di partire per la Colchide alla ricerca del vello d’oro, abbandonò l’animale, di cui si ignora il destino, ai margini della piazza del mercato, e si unì alla spedizione, prima di tornare da Euristeo a ricevere nuovi ordini.

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