02. L'Idra di Lerna

La seconda fatica

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anfora attica a figure nere del Pittore di Michigan dalla tomba Martini Marescotti della necropoli della Banditaccia di Cerveteri
anfora attica a figure nere del Pittore di Michigan dalla tomba Martini Marescotti della necropoli della Banditaccia di Cerveteri

Addestrata da Era proprio perché fosse in grado di eliminare Ercole, l’Idra era uno spaventoso mostro, terribilmente velenoso, con il corpo di cane e nove teste di serpente di cui una immortale, che viveva sotto un platano presso la palude di Lerna, in Argolide. Ercole tentò di neutralizzarla mozzandone le teste con la spada, scoprendo però con orrore che ogni qualvolta ne tagliava una, dalla stessa ne crescevano altre due. Fu allora che per un’astuta intuizione ispirata da Atena, chiamò in aiuto Iolao, il quale, mentre l’eroe teneva il mostro immobilizzato, cauterizzò le teste tagliate con una torcia, impedendo loro di rigenerarsi. Infine, Ercole seppellì la testa immortale sotto una roccia, squartò la carcassa e immerse nella bile del mostro la punta delle sue frecce, che da allora divennero micidiali e fatali alla minima scalfitura.

Euristeo, tuttavia, non considerò compiuta correttamente questa impresa, a causa del determinante aiuto fornito da Iolao.

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