Il frottage
print this pageLa restituzione grafica dei reperti è una fase fondamentale nella ricerca archeologica: consente sia di conservare traccia degli oggetti sia di coglierne particolari e dettagli di grande importanza per la comprensione e per l’interpretazione degli stessi. Attraverso il rilievo possiamo infatti ricostruire la forma di un reperto frammentario, riconoscere i processi tecnologici che hanno portato alla sua realizzazione e anche mettere in risalto gli elementi decorativi, talvolta poco visibili a occhio nudo. In occasione poi della valorizzazione, la documentazione grafica contribuisce alla migliore lettura dei manufatti antichi da parte dei fruitori.
Tra le diverse metodologie impiegate, nel caso delle incisioni su pietra, è di grande efficacia la tecnica del frottage, dal francese frotter (in italiano strofinare). Tale procedimento di rilievo diretto prevede l’utilizzo di strumenti facilmente reperibili: della carta, anche la comune velina, e del carboncino o della carta carbone. Il foglio di carta è fissato sulla roccia con del nastro adesivo, appositamente scelto per non recare danno al reperto, ed è fatto aderire accuratamente al supporto. Il disegno originale appare così visibile sottoforma di sporgenze e di incavi. Successivamente si procede strofinando l’intera superficie con il carboncino o la carta carbone; così facendo tutte le cavità presenti sul foglio rimangono preservate dal colore.
Il frottage è quindi un metodo di riproduzione efficace e preciso, in grado di restituire non solo il disegno inciso, mettendone in evidenza le tracce di esecuzione, ma anche la struttura della roccia. I dati raccolti permettono così di sviluppare riflessioni storico-artistiche sulle figure rappresentate e di avanzare delle osservazioni sulla tecnologia impiegata per la loro realizzazione, relative per esempio agli strumenti adoperati e al loro modo di utilizzo.
I rilievi ottenuti mediante questa tecnica, comunemente chiamati frottages, non sono solo preziosi documenti per gli studiosi, ma opere di grande forza espressiva, capaci di catturare l’essenza di testimonianze del passato, talvolta difficilmente fruibili o per la loro localizzazione o per il loro stato di conservazione.