2. FRA LE DUE GUERRE

La costruzione della rete

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La posa del cavo Ponti, immagine tratta da “La Stipel nel suo primo triennio (luglio 1925 – giugno 1928). Vivere nel domani”, pubblicato dalla Stipel nel 1929
La posa del cavo Ponti, immagine tratta da “La Stipel nel suo primo triennio (luglio 1925 – giugno 1928). Vivere nel domani”, pubblicato dalla Stipel nel 1929

Con la riforma del servizio telefonico nel 1925 furono poste le basi per la costruzione e lo sviluppo della rete telefonica nazionale. A seguito della crisi del 1929, il ruolo dello Stato, anche rispetto all’impegno finanziario nelle principali aziende concessionarie, aumentò significativamente. Mentre le centrali automatiche iniziarono a diffondersi nelle principali città italiane, dove scomparve l’antico apparecchio a manovella, molti dei comuni italiani non erano ancora stati raggiunti dalla rete. Sia al cinema che nella propaganda il telefono fu legato all’icona dei telefoni bianchi, segno di esclusività, e anche all’immagine della telefonista, giovane “signorina”, prima interfaccia tra l'azienda e il pubblico.

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La costruzione della rete
Le "signorine" in centrale e al cinema
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