Ritratto di Carlo Labia

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In questo caso il disegno preparatorio dell’incisione è stato fornito dal ritrattista Domenico Uberti, padre del più noto Pietro, che gli elenchi della fraglia dei pittori (Favaro 1975, ad nomen) registrano come attivo in città fra il 1685 e il 1690 (quando è ricordato “di anni 35”) e la cui attività è oggi nota attraverso pochissime opere.

Stando all’età del vescovo Labia apposta in calce il ritratto (mm 293 x 182) sarebbe stato ideato nel 1685, ben sette anni prima della pubblicazione del primo volume dei Simboli predicabili. In quell’anno uscirono invece le Imprese Pastorali, dove però compare un’altra immagine dell’autore, quando aveva 58 anni, realizzata probabilmente in occasione della sua nomina a vescovo di Adria e poi utilizzata anche per la sua prima pubblicazione (nella figura non c’è alcun riferimento alla sua attività editoriale come si riconosce invece nel nostro caso).

Questo ritratto fu reimpiegato anche nelle le successive pubblicazioni di Labia, con la stessa indicazione dell’età, fino all’Horto simbolico, uscito solo un anno prima della morte, avvenuta quando il vescovo aveva ormai 76 anni. Tanto in quest’ultimo volume quanto nei Simboli festivi, la lastra fu tuttavia rilavorata per inserire sul tavolino in primo piano sopra i primi due volumi le altre opere uscite nel frattempo, scritte probabilmente in date ravvicinate e qualche anno prima della loro effettiva pubblicazione.

35.b.3-Carlo Labia