09 - Veduta di Piazza Navona

Veduta di Piazza Navona
Veduta di Piazza Navona

Penna, inchiostro, matita, acquerello grigio, su diversi fogli di carta quadrettata a sanguigna e trasferita su un supporto in tela azzurra, 637 x 1495 mm
La quadrettatura è numerata a sanguigna da 6 a 36 e a inchiostro da 1 a 31
Al retro sulla tela azzurra il n. 530
BNCR: Disegni 3, III, 1

Il disegno presenta alcuni appunti dell’autore, tra cui alcune lettere dell’alfabeto e numeri sulle finestre degli edifici: la w si riferisce al colore bianco della parete;  le lettere vs e ag sono state interpretate e si riferiscono ad un colore simile al bianco; gra è il colore grigio. Si possono leggere poi alcuni numeri: 6, 917, 915, 95,151. Le scritte alludono alle misure degli edifici e ai colori delle facciate dei medesimi.

Questo disegno, largo circa un metro e mezzo, è il più grande degli studi di Gaspar van Wittel ad oggi noti. Tra il 1688 e il 1721 l’artista ne eseguì almeno nove diverse versioni dipinte; una di queste, ora in collezione Thyssen, è tra i quadri di maggiori dimensioni eseguiti dal maestro olandese. La datazione del disegno, molto consunto per l’uso, è naturalmente antecedente alla prima versione datata, quella del 1688 appartenente alla collezione Colonna.

Per completare l’immagine della piazza, una delle più scenografiche di Roma, l’artista aveva tratto anche altri appunti più dettagliati, sia della cupola e della facciata di Sant’Agnese che della fontana berniniana. Il disegno della Fontana dei Fiumi fa parte della serie della Biblioteca Nazionale (Dis. 3, III, 13), mentre quello della chiesa borrominiana si trova nella Reggia di Caserta. La prassi vanvitelliana di eseguire vedute precise dei luoghi rappresentati trova qui una delle sue massime espressioni. La veduta è divisa in due: nell’area sinistra, quella pamphiliana, il disegno prende in esame soprattutto la struttura degli edifici monumentali, mentre nella zona di destra, segnata dal portale rinascimentale della chiesa di San Giacomo, l’acquerello sottolinea i giochi della luce e dell’ombra. La veduta è presa da una finestra del primo piano di Palazzo Lancellotti e mostra a sinistra il palazzo Pamphilj, Sant’Agnese, il Collegio Innocenziano e il palazzo de Cupis. Al centro in fondo l’altana di palazzo Altemps, sulla destra San Giacomo degli Spagnoli. In primo piano la fontana del Moro, al centro la fontana dei Fiumi. Sia nella parte destra, più definita anche dal punto di vista luministico, che in quella sinistra, soltanto disegnata in alcune aree essenziali, sono tracciate le linee delle tende che riparavano dalle intemperie e dal sole le bancarelle dei venditori disposte lungo quasi tutto il perimetro della piazza.