Puglia

Il grande numero di leggende che si tramanda in Puglia sulla nascita e la storia del merletto, danno la misura dell’importanza che questa  forma di artigianato riveste nel territorio pugliese. Fornisce data certa per l’inizio della tradizione dei “pizzilli” un documento conservato nell’Archivio storico di Bari in cui le prime manifestazioni sono riferite all’anno 1583. Il repertorio delle tecniche è presente nella regione quasi per intero, distribuito fra le varie località. Il tombolo, in particolare, a Noicattaro, Gravina e Bisceglie; il chiacchierino, il filet e il cosiddetto punto strega a Martina Franca; il merletto ad ago soprattutto a Maglie. La conservazione e lo sviluppo della tradizione del merletto non conosce in Puglia interruzione  e numerose sono le scuole fondate da donne che hanno garantito  la trasmissione della preziosa arte dei “pizzilli”. Alla valorizzazione e, talora, alla riscoperta di questa antica tradizione, contribuiscono anche le frequenti manifestazioni organizzate da associazioni e amministrazioni locali in tutto il territorio pugliese soprattutto nel corso della stagione estiva quando l’afflusso turistico è maggiore.
In Puglia non si segnalano strutture museali dedicate al merletto. Tuttavia a Gravina un’appassionata cultrice del merletto ha raccolto una grande quantità di manufatti artigianali allestendo poi nella sua abitazione privata un vero e proprio museo. Segno della fertile creatività di questa terra, la protagonista di questa insolita iniziativa ha meritato per due volte consecutive la medaglia di argento alle gare italiane di merletto artistico tenute nella cittadina toscana di San Sepolcro.