Lombardia

Il merletto di tipo Milano si diffuse alla fine del XVII secolo ed  ebbe una notevole influenza e preponderanza sugli altri centri italiani. Lavorato con filo mediamente sottile, si distingue per un disegno libero e sinuoso, i cui motivi decorativi sono lavorati separatamente e uniti in fase finale. I più antichi merletti di Milano non hanno fondo e sono costituiti dalla continuità stessa del motivo che forma il disegno. Si trovano poi fondi a barrette, semplici e doppie, e fondi a rete con maglia rotonda, quadrata o esagonale. Alcuni merletti di Milano presentano grandi affinità con la produzione fiamminga.

In Lombardia la lavorazione dei merletti a fuselli ha rappresentato per secoli un’attività molto diffusa soprattutto nel territorio di Cantù.

Si parla di pizzo di Cantù per l’usanza antica di raccogliere in un unico luogo il prodotto di quest’arte, sparso in mille case diverse. Rientrano nella categoria dei pizzi di Cantù alcune tipologie di merletto caratterizzate da precise combinazioni di elementi: merletti a fili continui, punto Milano antico, punto Venezia, chiamato anche Cantù classico, punto mimosa, punto Rosalin, punto ornato.

A Cantù, la lavorazione del merletto si afferma nel XVII secolo quando le suore benedettine del monastero di Santa Maria(affiliate alle monache del convento di Cluny in Francia) avviarono un gruppo di ragazze del popolo all’uso dei fuselli del tombolo. Le donne incominciarono a produrre pizzi barattandoli con generi di prima necessità. I pizzi venivano allora realizzati per adornare le vesti sacre dei sacerdoti; in seguito si eseguirono capi di corredo e abbigliamento per le nobildonne. Da quel momento in poi nacquero le scuole di tombolo in tutta la cittadina. Nel 1882 venne poi fondata una scuola specializzata per il merletto e altre attività artigianali: “La Regia scuola d’arte applicata all’industria locale”, il cui intento era quello di formare individui con capacità artigianali e imprenditoriali. Durante la prima metà del XX secolo, vennero realizzati gli esemplari più importanti e preziosi come tovaglie, tende, copriletti, paramenti sacri che resero noto a livello mondiale il pizzo di Cantù. Il suo stile soddisfaceva  le richieste di un mercato di lusso attratto da prodotti artigianali la cui riconoscibilità divenne garanzia di qualità.

La scuola fu trasformata nel 1959 in “Istituto Statale d’Arte” e in quella occasione vi fu un ampio rilancio dei corsi di merletto. Attualmente sul territorio operano diverse scuole e associazioni che organizzano numerose esposizioni, stage, corsi per la rivalutazione della pratica del merletto canturino.

Il Comitato per la Promozione del merletto di Cantù, dall’ormai lontano 1993, è promotore della Biennale Internazionale del Merletto di Cantù.

Il merletto di Cantù è candidato all'inserimento nella lista dei beni che fanno parte del Patrimonio Culturale Immateriale dell'Unesco.