Carlo Trivulzio, Osservazioni di Carlo Trivulzio Patricio Milanese intorno a un’antica Tazza “di vetro”
Rotolo cartaceo, autografo di Carlo Trivulzio
Milano, 1777-1789
PROVENIENZA: Milano, Collezione privata
DESTINAZIONE: Milano, Archivio di Stato
Il rotolo, autografo, si colloca nell'attività collezionistica ed erudita di Carlo Trivulzio (1715 - 1789), attività che risulta fondamentale per la facies che la biblioteca e la collezione d'arte e antichità di Casa Trivulzio hanno assunto a partire Settecento.
Questo manoscritto, di forma e dimensioni peculiari, richiamo esplicito all'antico rotolo di papiro, il medium di scrittura e lettura maggiormente diffuso nell'antichità, era chiaramente pensato da don Carlo per accompagnare, in un'unica forma espositiva, la famosa Coppa Trivulzio, oggi conservata al Civico Museo Archeologico di Milano.
La tazza, eccezionale reperto dell'arte vetraria di età imperiale e, in particolare, dei vasa diatreta, coppe conviviali avvolte in una rete connessa al calice da punti in vetro, è uno dei pezzi più noti della collezione d'antichità dei Trivulzio. Come si legge nello stesso manoscritto, essa fu acquistata dall'abate il 26 giugno 1777. Il testo autografo fu quindi composto immediatamente dopo l'acquisto, a illustrazione del valore e dell'interesse della coppa da una parte. La volontà, tramandata in famiglia insieme alla collezione, che il rotolo rimanesse unito alla coppa emerge anche da un appunto autografo di Emilio Motta, ultimo bibliotecario di Casa Trivulzio.
Nella nota si legge che il 22 marzo 1918 il bibliotecario ebbe dal Principe Trivulzio indicazione di unire una copia dell'opuscolo d'Adda e due descrizioni di Don Carlo della coppa Trivulziana alla coppa.
La nota è stata recentemente reperita negli archivi della Fondazione Brivio Sforza dove si conserva anche l'altra copia autografa delle Osservazioni, quella in forma di volume in 16° segnalata dal Seregni nel 1927.
L'ultima notizia, quindi, della presenza del rotolo in casa Trivulzio risale agli anni intorno al 1927, quando lo studioso lo trovò, insieme al volumetto, in una delle cartelle "Museo" della Biblioteca Trivulziana - e non all'interno o assieme alla coppa come espresso nella nota del Motta risalente al 1918. Quando nel 1935 la Coppa fu acquisita dal Comune insieme a una parte consistente della collezione Trivulzio, il rotolo, fisicamente disgiunto dalla Coppa, restò probabilmente alla famiglia insieme all'altra copia autografa. Un secolo dopo, nell'agosto del 2018 il rotolo è stato individuato presso l'Ufficio Esportazione oggetti di antichità e d'arte di Firenze insieme ad altri due codici già appartenenti alle collezioni trivulziane ed è entrato a far parte delle collezioni statali attraverso provvedimento di acquisto coattivo all'esportazione.
Scheda a cura di
Maria Francesca Stamuli