Fondo privato famiglia Japoce

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All’interno del discorso sui i tratturi e l’economia della transumanza, trova posto un importante approfondimento su di un fondo custodito nell’Archivio di Stato di Campobasso, riguardante una nobile famiglia del luogo, i Japoce, che da questo tipo di economia seppero trarre ricchezza e benefici. La famiglia campobassana dei Japoce, si affermò intorno al XVIII sec. e si distinse per l’attività economica ruotante intorno alla Doganella della pecore rimaste, delle quattro province di Capitanata, Contado di Molise, Terra di Lavoro e Principato Ultra e per le cariche pubbliche rivestite. In particolare, si ricorda la figura di Giovan Matteo (morto nel 1762), avvocato e procuratore del Serenissimo Elettore Conte Palatino.

Per quanto concerne, invece, l’attività doganale, spicca la figura di Francesco Japoce (morto nel 1769) detentore dell’affitto della Regia Fida, un diritto versato dai padronali di pecore gentili o animali grossi delle quattro province che non calavano i loro animali nel tavoliere di Puglia ma si servivano ugualmente del’erba della Regia Corte. L’ affitto veniva concesso al miglior offerente per la durata di sei anni. L’affittatore, nominava gli amministratori, i quali, al loro volta, nominavano i commissari, i soldati e i cavalieri, addetti alla numerazione degli animali. Il Regio fisco, in questo periodo, richiedeva una somma che si aggirava intorno ai trenta-quaratamila ducati, da versare in tre rate a scadenza fissa.