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LINGUAGGI DELLE ARTI: TRIONFI
Incontri interdisciplinari a cura di Enrico Bellei e Sonia Cavicchioli
in collaborazione con
Accademia Nazionale di Scienze, Lettere e Arti; Fondazione Collegio San Carlo
Adriana Orlandi (Università degli studi di Modena e Reggio Emilia)
Giovedì 15 ottobre, ore 16
Accademia Nazionale di Scienze, Lettere e Arti
MODENA 1494-1495
Il trionfo di San Geminiano
con Giorgio Montecchi (ASLA)
Nella Chiesa la vita dei santi non termina con la morte terrena che si risolve, invece, nella loro nascita al cielo da dove essi continuano ad agire nella vita spirituale della comunità dei fedeli. La vita di san Geminiano non si arresta pertanto alla sua morte terrena nell’anno 397, ma prosegue senza soluzioni di continuità fino ad oggi. I santi vivono anche nelle narrazioni che la chiesa fa della loro vita, dei loro miracoli e dei favori concessi ai loro devoti.
Nelle narrazioni della vita di san Geminiano una tappa fondamentale si ebbe verso la fine del Quattrocento. La sua vita, con l’aggiunta di alcuni miracoli recenti, fu rappresentata il 30 aprile 1494 con la recitazione animata da canti e balli su due palchi innalzati, come ci documenta il cronista Jacopino de’ Lancellotti, in mezzo alla folla e davanti alla facciata del duomo. L’anno seguente ne fu pubblicata a stampa l’intera sceneggiatura che è giunta fino a noi in un incunabolo della Biblioteca Estense di Modena: Giovanni Maria Parente, Vita di san Geminiano, Modena, Domenico Rococciola, 11 marzo 1495.
Nato a Cognento nel 312 e morto a Modena nel 397, Geminiano veniva ricordato per il potere che aveva sui demoni, e la fama della sua santità arrivò sino alla corte di Costantinopoli. Viaggiò in Oriente per curare la figlia dell’imperatore, ed ebbe ruoli importanti nella Chiesa. La traslazione e la ricognizione del corpo di san Geminiano del 1106 avvennero alla presenza di papa Pasquale II, Matilde di Canossa e di tutti i cittadini modenesi
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