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Sabato 19 settembre ore 21
MODENA Chiesa di San Bartolomeo
VOX HUMANA
IL SUONO E LA PAROLA
LA VOCE DEGLI STRUMENTI E GLI STRUMENTI DELLA VOCE
Cristina Fanelli soprano
ENSEMBLE SEICENTO STRAVAGANTE
David Brutti cornetto
Nicola Lamon organo
ANONIMO
Intonazione del Settimo tono
da SPBK Mus MS. 40615 ca. 1655
TARQUINIO MERULA (1595-1665)
Gaudeamus Omnes. a 2. Canto e Violino
da Pegaso opera l’undecima, Venezia, 1640
GIOVANNI PIERLUIGI DA PALESTRINA (ca. 1525-1594)
Pulchra es, amica mea diminuito da R. Rognoni
da Motectorum liber Quartus, Venezia, 1584
ADRIANO BANCHIERI (1568-1634)
O quam pulchra est, a dui parte uguali
da Vezzo di perle musicali, Venezia, 1610
BERTOLDO SPERINDIO (ca. 1529-1570)
Toccata Prima
da “Fondo Giordano 1 (Vol.I), 31v-1 - 324
FRANCESCO CAVALLI (1602-1676)
Cantate Domino
da Ghirlanda Sacra, Venezia, 1625
GIOVANNI MARTINO CESARE (ca. 1590-1667)
La Foccarina A 1 Cornetto o vero violino solo
da Musicali melodie, Monaco, 1621
GIROLAMO FRESCOBALDI (1583-1643)
Capriccio sopra la Girolmeta
da Fiori musicali, Venezia 1635
BIAGIO MARINI (1594-1663)
Sonata per organo e violino o cornetto
da Sonate, symphonie, canzoni… Op. 8, Venezia, 1628
ALESSANDRO GRANDI (?-1630)
Salve Regina. Con sinfonia di doi violini
da Motetti con sinfonie, Venezia 1621
VINCENZO PELLEGRINI (1562-1630)
Canzon detta la Cassiodora
da Canzoni de intavolatura d’organo fatte alla francese, Venezia, 1599
ORLANDO DI LASSO (1532-1594)
Susanne un jour - diminuito da Girolamo dalla Casa
da Tiers Livre des Chansons a quatre cincq et six parties novellement composez par Orlando di Lassus convenables tant aux instrumentez come à la voix, Phalese 1560
NICOLÒ CORRADINI (ca. 1585-1646)
Spargite flores - Soprano & Violino overo Cornetto
da Mottetti a 1, 2, 3 e a 4 voci fra’ quali ve ne sono alcuni concertati con istrumenti… Libro primo, Venezia, 1613
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Nel corso del Seicento, per celebrare con il dovuto decoro musicale le festività civico-religiose e le funzioni liturgiche, si era soliti ricorrere alla presenza di numerosi musicisti che, con musica vocale e strumentale accompagnavano l’articolata ritualità delle cerimonie. Nella Venezia del primo Seicento, l’apparato musicale doveva essere di qualità sublime, vedendo la partecipazione dei più rinomati maestri di cappella della basilica ducale – cantori, virtuosi suonatori di cornetto, violino e trombone – esibirsi nelle musiche concertate in omaggio 29ai Santi patroni e alle diverse ricorrenze liturgico-devozionali delle numerose chiese e scuole grandi della città.
Una delle testimonianze più celebri ci è data dal viaggiatore inglese Thomas Coryat che, visitando Venezia nel 1608, ci lascia una descrizione entusiastica in occasione dei festeggiamenti per il taumaturgo San Rocco: “Vi udii la migliore musica che mai avessi udito, sia al mattino sia nel pomeriggio, di tale squisitezza che farei in qualunque momento anche cento miglia a piedi per udirne di simile… La festa era celebrata principalmente con musica vocale e strumentale così delicata, così deliziosa, così rara, così mirabile, così sovranamente eccellente che estasiava e meravigliava tutti quelli stranieri che non avevano mai udito nulla di simile. A volte c’erano da sedici a venti cantori che cantavano tutti insieme sotto la guida del loro maestro o direttore, e al loro canto si aggiungeva la musica degli strumenti, dieci tromboni, quattro cornetti e due viole da gamba di straordinaria grandezza; altre volte ancora suonavano insieme sei tromboni e quattro cornetti, o due tromboni, un cornetto e un violino.(…)
Tra i cantori ce n’erano tre o quattro così eccellenti, che credo pochi, se non nessuno, in tutto il mondo cristiano poteva superarli. Ce n’era uno in particolare, che aveva una voce così impareggiabile e (potrei in un certo modo dire) soprannaturale per dolcezza, che credo non vi fu mai al mondo un cantante migliore, tanto che egli non solo infondeva nei suoi ascoltatori la più deliziosa gioia che si potesse immaginare, ma quasi li sbalordiva.” Giovanni Gabrieli, organista della cappella ducale, Giovanni Croce, Giovanni Bassano, Girolamo Dalla Casa, Claudio Monteverdi erano i nomi più illustri, non solo della città lagunare, ma dell’Italia e dell’Europa intera. Le esecuzioni musicali naturalmente non vantavano sempre ed esclusivamente ampi organici e sontuose concertazioni, ma era consuetudine, specie nel primo Seicento, avvalersi soprattutto di una o poche voci, uno strumento d’ornamento e uno di fondamento per il relativo accompagnamento musicale. L’organo con il registro di principale e i relativi armonici, era lo strumento privilegiato avente funzione di basso continuo per il sostentamento delle voci e degli strumenti. Ad esso si potevano aggiungere a beneplacito uno o più strumenti e/o una o più voci per poter dar luogo ad una sinfonia, mottetto o sacro “concerto”. Nella fattispecie i mottetti a poche voci potevano venir sia concertati con strumenti che sostituivano in toto la parte vocale o, altre volte, figuravano provvisti di una linea propria. Si poteva quindi dar luogo a veri e propri “duelli” musicali dove le voci e gli strumenti fiorivano il materiale musicale con diminuzioni, passaggi, abbellimenti e trilli. Tali brani con testo sacro, ma privi di un testo strettamente liturgico, venivano pubblicati in raccolte e antologie dai titoli più fantasiosi e suggestivi come “Sacri fiori, Ghirlanda sacra, Parto de Motetti…”. Sia la letteratura vocale che strumentale-organistica era funzionale al rito che, vale la pena ricordarlo, veniva celebrato quasi esclusivamente “submissa voce” ed eseguita quasi costantemente in sostituzione delle parti mobili del Proprium Missae.
Gli strumenti a fiato quali cornetti e tromboni, strumenti ad arco delle varie taglie, formavano dei piccoli consort che, assieme all’organo o in sostituzione ad esso, davano vita alle forme musicali dell’epoca quali la Canzona, la Sinfonia, la Toccata e il Ricercare. Il programma che l’ensemble Seicento Stravagante propone questa sera vuole illustrare un excursus vocale-strumentale del primo Seicento, con gli autori più rappresentativi della scuola italiana tardo-rinascimentale eseguendo alcuni mottetti concertati per voce sola, cornetto e basso continuo, diminuzioni virtuosistiche su materiale vocale e letteratura organistica.




















