CELESTI FIORI

Mottetti di Alessandro Grandi

19-10-2019_Celesti Fiori_5
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Détails

Sabato 19 ottobre, ore 19
SASSUOLO Palazzo Ducale

CELESTI FIORI
Mottetti di Alessandro Grandi

ACCADEMIA D’ARCADIA
Laura Martinez Boj
cantus


Maximiliano Baños
altus


Roberto Rilievi, Riccardo Pisani, Leo Moreno
tenor


Renato Cadel, Alessandro Ravasio
bassus


Luigi Accardo
organo


Mauro Pinciaroli
tiorba


ALESSANDRA ROSSI LÜRIG direzione

ALESSANDRO GRANDI (1590-1630)

“Quam pulchra es”
Da Celesti fiori: Libro Quinto de suoi Concerti a 2. 3. 4. voci
Con alcune Cantilene nel fine / del sig. Alessandro Grandi raccolte da
Lunaro Simonetto (1619, 2/1620, 1625, 1638, Venezia, Bartolomeo Magni)

“Vidi spetiosam”
Da Il Primo Libro de Motetti a due, tre, quattro, cinque et otto voci, con una Messa a quattro voci accommodati per cantarsi nell’Organo, Clavicembalo, Chitarrone o altro simile stromento.
Con il Basso per sonare / di Alessandro Grandi
(1610, 1613, 1617, 1618, 1621, 1628, Venezia, Giacomo e Alessandro Vincenti)

“O quam tu pulchra es”
Da Il Primo Libro [...]

“Veniat dilectus meus”
Da Celesti fiori ... [...]

“In semita”
Da Il Primo Libro [...]

“O bone Jesu”
Da Il Secondo Libro de Motetti a due, tre, et quattro voci con il suo Basso
per sonar nell’Organo / Di Alessandro Grandi
(1613, 2/1617, 1619, 1623, 1628, Venezia, Giacomo e Alessandro Vincenti)

“Surge propera”
Da Il Quarto Libro de Motetti a due tre quattro et sette voci con il Basso continuo
per sonar nell’Organo / Di Alessandro Grandi
(1616, 1618, 1620, 1621, Venezia, Giacomo e Alessandro Vincenti e Palermo, G.B. Maringo 1620)

“Date nomini ejus ”

“Heu mihi”
Da Il Secondo Libro [...]

“Domine ne in furore tuo”
Da Il sesto libro de Motetti a due, tre, et quattro voci, con il basso per l’organo:
opera vigesima / d’ Alessandro Grandi
(1630, 2/1637 Venezia, Alessandro Vincenti), 3/1640 (Anversa)

“Plorabo die ac nocte”
Da Il Quarto Libro [...]

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Alessandro Grandi (Venezia 1590-Bergamo 1630) descritto dal musicologo Jerome Roche come “il compositore di motetti più famoso del suo tempo”, fu indubbiamente un protagonista nel primo ventennio del Seicento. Talento precocissimo, venne nominato maestro di cappella all’Accademia dello Spirito Santo di Ferrara nel 1610, per accedere all’incarico di maestro di cappella del Duomo di Ferrara. In seguito a Venezia divenne nel 1620 vicemaestro di cappella a San Marco, a fianco di Claudio Monteverdi. Dal 1627 ricoprì il ruolo di maestro di cappella a Santa Maria Maggiore in Bergamo, dove morì di peste con l’intera famiglia nel 1630, a soli 40 anni. Durante la sua breve vita, compose circa trecento opere, prevalentemente di musica sacra, fra i quali spicca il corpus dei sei libri di motetti (da due a otto voci), che rispondeva a una necessità di rinnovamento informato allo sviluppo dello stile concertato e all’avvento di una “seconda pratica” in ambito sacro: una musica di stile declamatorio, un contrappunto di voci che mette in risalto le immagini evocate dal testo, un basso continuo sempre indipendente, l’uso di strumenti anche in funzione autonoma, tutti elementi che concorrono a rendere questa musica estremamente espressiva, ricca di contrasti, colori, e di una intensità emotiva carica di sensualità e di pathos.

Le numerose ristampe veneziane e non – anche postume – dei vari libri di motetti, attestano la fama di cui godeva Grandi, immortalato a volte accanto a Monteverdi.”S’il Grandi allora, s’il Monteverdi a gara / in vestir sacri o lascivetti carmi / con dolce canto e sinfonia sì rara / stati in quella stagion fossero in armi, / qual da le lor discordie illustre e cara / consonanza nascea dentro a que’ marmi / dove la maga in quelle fiamme estive / s’ingegna d’allettar l’alme più schive” [Venetia edificata di Giulio Strozzi (1626)]. Il progetto di Accademia d’Arcadia prende il nome dal titolo del quinto libro di mottetti di Alessandro Grandi Celesti Fiori proponendo una silloge di brani che ha per scopo di illustrare i molteplici aspetti dell’arte compositiva di Grandi, la cui parte più rilevante è costituita dai sei libri di motetti a più voci e dai libri di motetti a una e due voci con strumenti. Accademia d’Arcadia ha registrato un cd comprendente una scelta di motetti per l’etichetta francese Arcana|Outhere. Uscito a luglio 2019, ha già riscosso ottime critiche (Classic voice cd, del mese, 5 stelle, Giornale della Musica, Musicweb International.

I testi dei motetti sono fortemente diversificati, una cospicua parte è rappresentata da versi tratti dal Cantico e dai Salmi. Musicalmente, la varietà dei primi libri è impressionante: cromatismi, fioriture, alternanze di tempi e ritmi, vengono magistralmente messi al servizio dell’interpretazione del testo. Dal quarto libro (1616) Grandi sviluppa maggiormente la melodia di carattere solistico, dando vita a veri e propri dialoghi come in Surge propera, duetto d’amore con testo dal Cantico, nel quale è evidente l’influenza di Monteverdi. Nei motetti a quattro, cinque e più voci si concentra l’abilità contrappuntistica dell’autore: brani per soli o duetti alternati al “tutti”, trio di solisti con il tipico quartetto vocale/ strumentale come ripieno, e altre numerose disposizioni inventive. Ne rappresentano magnifici esempi Veniat dilectus meus (sempre tratto dal Cantico) nel quale alla coppia di amanti si aggiungono due tenori che fanno da coro di commento, o Plorabo die ac nocte, lamento della Madonna, con commento di tre personaggi. Durante gli anni veneziani Grandi si interesserà molto anche al motetto solistico con sinfonie per strumenti obbligati, genere che prefigura la cantata e nel quale fu innovatore assoluto. Vulnerasti cor meum e Bone Jesu sono fra i migliori esempi tratti dai libri primo e secondo di Motetti con strumenti.

Annexes

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